venerdì, 17 Gennaio, 2025
Esteri

Almeno 80 morti nella Striscia. Hamas: “Idf colpisce un luogo dove è detenuto un ostaggio”

Stallo sul voto alla Knesset, manifestazioni contro la tregua a Gerusalemme, intanto nella Striscia si continua a morire: almeno 80 morti in 24h. In forse la prima fase, annunciata per domenica

Dopo l’annuncio da parte di Stati Uniti e Qatar di un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi israeliani il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che l’accordo di cessate il fuoco con Hamas non è ancora completo e si stanno definendo gli ultimi dettagli. “Hamas ha rinnegato parti dell’accordo raggiunto con i mediatori e Israele nel tentativo di estorcere concessioni dell’ultimo minuto. Il gabinetto israeliano non si riunirà finchè i mediatori non comunicheranno a Israele che Hamas ha accettato tutti gli elementi dell’accordo”. Lo si legge in una nota diffusa ieri dall’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu. In una dichiarazione rilasciata in precedenza l’ufficio del premier Netanyahu afferma che “Tra le altre cose, in contrasto con una clausola esplicita che dà a Israele il diritto di porre il veto sul rilascio di assassini di massa che sono simboli del terrore, Hamas sta chiedendo di dettare l’identità di questi terroristi”. L’ufficio di Netanyahu accusa quindi il movimento islamista di cercare di “tornare indietro” sui termini dell’accordo di tregua relativi al rilascio dei palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. “Il primo ministro ha incaricato il team negoziale di rispettare gli accordi presi e di respingere categoricamente i tentativi di ricatto dell’ultimo minuto da parte di Hamas”, viene aggiunto.

Disaccordi in Israele

Intanto il leader del partito di estrema destra Sionismo religioso, Bezalel Smotrich, teme che l’accordo, che ha definito ”cattivo e pericoloso”, possa danneggiare la sua reputazione tra i suoi elettori se rimanesse nella coalizione di governo. Per questo il partito si è riunito per valutare se dimettersi dal governo israeliano. Netanyahu si sta sforzando di garantire l’integrità del governo dopo l’approvazione dell’accordo, e questo sarebbe il motivo del ritardo nell’annuncio pubblico dell’accordo. Inoltre centinaia di dimostranti hanno manifestato a Gerusalemme, raggiungendo l’ingresso del parlamento per contestare l’accordo. A guidare il corteo sono stati familiari di soldati uccisi nel conflitto, affiliati al Forum Gevurah, che in ebraico vuol dire “eroismo”. La loro tesi è che l’accordo sia una resa ad Hamas. A questi si oppongono i famigliari degli ostaggi, che hanno affermato che “né Hamas né Ben Gvir, ma Benyamin Netanyahu, sarà responsabile di qualsiasi ulteriore ostacolo al ritorno degli ostaggi”. Secondo le famiglie, “l’accordo deve essere avviato immediatamente in tutte le sue fasi”.

Hamas: “una sconfitta per Israele”

Dall’altra parte, uno dei leader di Hamas, Khalil al-Hayya, ha affermato in un discorso televisivo l’accordo di cessate il fuoco è un “momento storico” e una sconfitta per Israele che non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi nella Striscia di Gaza lo Stato ebraico. “Il nostro popolo ha frustrato gli obiettivi dichiarati e nascosti dell’occupazione: oggi dimostriamo che” Israele “non sconfiggerà mai il nostro popolo e la sua resistenza”, ha detto al-Hayya elogiando i massacri del 7 ottobre 2023 che hanno dato inizio alla guerra nella Striscia di Gaza come un “successo militare” e “una fonte di orgoglio” per il popolo palestinese. Il leader del gruppo islamista ha quindi assicurato che Hamas continuerà a perseguire la distruzione di Israele e a guardare a Gerusalemme e alla moschea di Al-Aqsa come guida.

Almeno 80 morti in raid israeliani

Al contempo non si fermano i raid israeliani. “Dopo aver annunciato l’accordo, l’esercito nemico ha preso di mira un luogo in cui si trovava una delle prigioniere della prima fase dell’accordo previsto”, ha precisato Abu Obeida delle brigate al Qassam in una dichiarazione. Secondo fonti mediche, almeno 80persone sono morte in una serie di raid contro un complesso residenziale vicino a una moschea a Gaza City, un attacco nella regione occidentale della città e un bombardamento di un appartamento nel centro di Gaza. “Qualsiasi aggressione e bombardamento in questa fase potrebbe trasformare la libertà di un prigioniero in tragedia”, ha aggiunto Abu Obeida.

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