Papa Francesco ha dato il via alle udienze giubilari del sabato, momenti di incontro e riflessione dedicati al tema della speranza. Durante l’udienza, il Pontefice ha spiegato che il Giubileo è un’opportunità per ricominciare e rinnovare la propria vita, chiedendo a Dio il dono della speranza, una forza che, come ha sottolineato, non è un tratto del carattere ma un aiuto che viene dall’alto. “Il Giubileo è un nuovo inizio, una possibilità per ripartire”, ha affermato il Papa davanti ai fedeli riuniti in Piazza San Pietro.
Giovanni Battista, profeta del nuovo inizio
Ricollegandosi alla figura di Giovanni Battista, definito da Gesù “il più grande fra i nati di donna” (Luca 7,28), Papa Francesco ha ricordato come il profeta sia stato un simbolo di speranza per chi desiderava un nuovo inizio. La sua pratica del battesimo nel fiume Giordano era un gesto di rinascita spirituale e di ritorno alla Terra Promessa. Analogamente, attraversare la Porta Santa del Giubileo diventa oggi un segno di volontà di cambiamento e rinnovamento. “Ricominciare” è stata la parola chiave dell’intervento del Pontefice, che ha invitato i presenti a ripeterla insieme, per sottolinearne l’importanza.
Un nuovo ordine di grandezza
Il Papa ha spiegato che la speranza non si limita a un semplice miglioramento personale, ma consiste nell’apertura al Regno di Dio, che introduce l’umanità in una dimensione nuova e superiore. “Il più piccolo nel Regno di Dio è più grande di Giovanni Battista”, ha sottolineato, riferendosi al Vangelo. Questo significa che il vero cambiamento non dipende solo dagli sforzi umani, ma dall’accoglienza dell’amore e della misericordia divina.
Le difficoltà del cammino della speranza
Francesco ha ricordato che, come Giovanni Battista affrontò interrogativi e prove durante la sua prigionia, anche oggi i fedeli incontrano ostacoli nel loro cammino di fede. Ha citato le Beatitudini, ovvero le indicazioni di Gesù per vivere in armonia con il Vangelo, come una strada nuova e sorprendente per affrontare le sfide quotidiane. “Chiediamoci: abbiamo dentro di noi un vero desiderio di ricominciare? Siamo pronti a imparare da Gesù cosa significa essere grandi?” ha chiesto il Pontefice, invitando i fedeli a riflettere.
L’originalità di Dio e l’importanza dei più piccoli
Secondo il Papa, la speranza si fonda sulla “differenza di Dio”, ossia sulla Sua capacità di amare e servire con umiltà, senza imposizioni. Ha invitato i fedeli a riconoscersi piccoli, ad ascoltare chi è più vulnerabile e a essere la loro voce. “Questo è il nostro nuovo inizio: ricominciare dall’amore e dalla fratellanza, servendo e mettendo al centro i più deboli”, ha spiegato, definendo questa attitudine come il cuore del Giubileo.
Saluti e auguri in molte lingue
Concludendo l’udienza, Papa Francesco ha salutato i pellegrini presenti, rivolgendosi a loro in diverse lingue. Ai fedeli francesi ha augurato di riscoprire la “grandezza della piccolezza”, mentre agli anglofoni ha augurato che il Giubileo sia un tempo di crescita spirituale. Ha ricordato ai tedeschi che la speranza ricevuta con il battesimo è un dono da vivere quotidianamente. Rivolgendosi agli spagnoli, ha parlato di essere “profeti della speranza”, e ai cinesi ha chiesto di rinnovare la loro fede in Cristo. In portoghese, ha ricordato che Dio perdona sempre, offrendo così un nuovo inizio a chiunque lo desideri. Infine, ha invitato i fedeli arabi a confidare in un futuro migliore, simboleggiato da ogni nuova alba.
Un appello alla pace e alla preghiera
Prima di concludere, il Papa ha rivolto un appello per la pace, invitando tutti a pregare affinché cessino i conflitti nel mondo. Ha ricordato che “la guerra è sempre una sconfitta” e ha esortato i presenti a vivere il Giubileo come un tempo di grazia e misericordia. Infine, ha impartito la sua benedizione a tutti i presenti, ringraziandoli per la loro partecipazione.