giovedì, 26 Dicembre, 2024
Esteri

Krajewski in Ucraina, messa di Natale. Parlamentare ucraino in esilio al Belgio: indagate su Zelensky

L'Italia proroga gli aiuti militari per Kiev. Orban: "La guerra finirà nel 2025"

“Chiedo che il cittadino ucraino V. Zelensky sia perseguito secondo le leggi penali e procedurali del regno del Belgio per i reati commessi ai sensi del paragrafo 2 dell’articolo 246 e dell’articolo 247 (corruzione attiva e passiva di pubblici ufficiali) del codice penale belga”. La richiesta, inoltrata da Viktor Medvedchuk, parlamentare ucraino in esilio e presidente del movimento L’Altra Ucraina, è arrivata ieri dopo che il 20 dicembre, Politico, citando lo stesso Fico, ha reso noto che Zelensky gli avrebbe chiesto di sostenere la candidatura dell’Ucraina alla Nato in cambio di 500 milioni di euro di beni statali russi congelati. Zelensky ha spiegato su X di aver offerto a Fico un “indennizzo” per le forniture di gas naturale russo, che cesseranno una volta che l’Ucraina avrà lasciato scadere l’accordo di transito del gas con la Russia il 31 dicembre.

Krajewski in Ucraina, messa di Natale

Il cardinale Elemosiniere del Papa, Konrad Krajewski, raccontando a Vatican News la sua nuova missione in Ucraina, nata per consegnare come dono del Papa un camper medico a Lviv e sei ecografi destinati agli ospedali bombardati, ha spiegato: “Bisogna stare con questa gente, al nostro posto Gesù avrebbe fatto lo stesso”. Il cardinale conosce la pericolosità di questa iniziativa in una terra che vive la guerra ormai da anni; lo sa anche Papa Francesco che infatti si tiene costantemente informato. “L’altra sera, quando sono tornato a Kyiv – dice l’elemosiniere pontificio – mi ha chiamato il Santo Padre, voleva sapere come si svolge questa missione che, si sa, è un po’ pericolosa”. Dopo un lungo viaggio, oggi il cardinale Krajewski e il nunzio apostolico in Ucraina, monsignor Visvaldas Kulbokas, arriveranno in una zona di guerra “dove la gente soffre”. Qui accanto a “questo piccolo gregge che è rimasto” celebreranno la Messa di Natale.

Italia proroga di un anno gli aiuti militari all’Ucraina

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e dei Ministri degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, e della Difesa, Guido Crosetto, ha approvato un decreto legge relativo a disposizioni urgenti per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorità governative dell’Ucraina, fino al 31 dicembre 2025.

Orban: “La guerra finirà nel 2025”

“La guerra finirà nel 2025. Finirà o con un accordo di pace o con il crollo di uno dei belligeranti”. ne è convinto il primo ministro ungherese Viktor Orban, che in un’intervista al quotidiano Magyar Nemzet ha affermato: “America ed Europa hanno speso circa 300 miliardi di euro per la guerra. Con questi soldi, avremmo potuto ottenere un rapido aumento del tenore di vita in tutta Europa. Avremmo potuto portare tutti i Balcani al livello di sviluppo europeo. Avremmo potuto frenare la migrazione e costruire un sistema di difesa europeo completamente nuovo. Ma questi soldi sono stati sprecati”.

Cremlino, è Kiev che non vuole colloqui di pace

Commentando le parole del premier ungherese, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha ribadito la posizione del Cremlino:”Vladimir Putin ha ripetutamente sottolineato che siamo aperti a risolvere le nostre divergenze attraverso colloqui di pace. Tuttavia, poiché l’Ucraina attualmente si rifiuta di impegnarsi nei colloqui, continuiamo la nostra operazione”. “Mosca è pronta a risolvere il conflitto ucraino attraverso colloqui di pace, ma Kiev rifiuta di impegnarsi in questo processo”, ha affermato Peskov. “Per noi è importante raggiungere tutti gli obiettivi che abbiamo di fronte per garantire la sicurezza del nostro Paese”.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Biden e Zelensky si incontreranno in Normandia e in Puglia

Antonio Gesualdi

Se il sogno di Putin diventa un incubo per i russi

Bill Rapp*

Xi si proponga come mediatore. Kiev non può diventare né Grozny né Aleppo

Giuseppe Mazzei

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.