mercoledì, 25 Dicembre, 2024
Esteri

Biden commuta in ergastolo la maggior parte delle condanne a morte federali 

Il presidente USA, Joe Biden, ha annunciato, lunedì, la commutazione delle condanne di 37 persone nel braccio della morte federale, trasformandole in ergastoli senza possibilità di libertà condizionale, escludendo tre individui colpevoli di gravi crimini, tra cui Dzhokhar Tsarnaev, Dylann Roof e Robert Bowers, coinvolti in atti di terrorismo e omicidi di massa. “Queste commutazioni riflettono la moratoria che la mia amministrazione ha imposto sulle esecuzioni federali, a eccezione del terrorismo e degli omicidi di massa motivati dall’odio”, ha dichiarato Biden. Ha sottolineato che la maggior parte dei 37 individui ha ricevuto condanne per reati meno gravi, legati a traffico di droga o omicidi in carcere. Il presidente uscente ha espresso empatia per le vittime e le loro famiglie, ma ha ribadito il suo impegno a fermare l’uso della pena di morte a livello federale. Il team di transizione di Trump ha criticato la mossa, definendola “abominevole”. Anthony Romero, direttore esecutivo dell’ACLU, ha esortato Biden a commutare le condanne, sottolineando l’opportunità di affrontare il sistema federale della pena di morte. Il senatore demoratico, Chris Coons, ha suggerito che le commutazioni dovrebbero essere valutate “caso per caso”. Durante la campagna del 2020, Biden aveva promesso di abolire la pena di morte federale e, all’inizio del suo mandato, ha imposto una moratoria sulle esecuzioni federali. Al di fuori del sistema federale, oltre 2.000 persone sono nel braccio della morte nei tribunali statali, e il presidente uscente non ha il potere di fermare quelle condanne. Gli oppositori temono che il ritorno di Trump possa portare a nuove esecuzioni federali, simili a quelle avvenute negli ultimi mesi del suo primo mandato. Nonostante il tycoon abbia mostrato sostegno per la pena di morte per crimini gravi, le commutazioni emesse da Biden non possono essere annullate.

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