lunedì, 23 Dicembre, 2024
Esteri

Dialogo a Damasco con i vertici turchi. Il patriarca di Gerusalemme entra a Gaza e celebra messa di Natale

Tensioni con i militanti curdi sostenuti dagli Stati Uniti

Il ministro degli esteri turco, Hakan Fidan, si è recato ieri in Siria per incontrare il capo della milizia Hts, leader in pectore del paese, Abu Mohammad al-Jolani. All’incontro hanno preso parte anche il vice ministro degli Esteri turco, Nuh Ylmaz, l’incaricato d’affari ad interim dell’ambasciata turca di Damasco, Burhan Koroglu, ed Esaad Hasan Eyban, nominato ministro degli affari esteri del governo ad interim siriano. Sul tavolo la transizione in Siria, la presenza militare di Israele in territorio siriano e le Forze Democratiche Siriane (SDF), alleanza di milizie curde, nel nord-est.

Revocare sanzioni a Damasco

Le sanzioni contro la Siria devono essere revocate “il prima possibile”, ha dichiarato il ministro degli Esteri turco nella conferenza stampa congiunta a margine del colloquio. “La comunità internazionale deve essere pienamente mobilitata affinché la Siria si rimetta in piedi e gli sfollati possano tornare nel loro Paese. Le sanzioni imposte al precedente regime devono essere revocate al più presto, in modo che i servizi possano essere forniti”, ha sottolineato ancora Fidan. Il capo dell’intelligence turca, Ibrahim Kalin, aveva già visitato Damasco il 12 dicembre, pochi giorni dopo la caduta del leader siriano Bashar al Assad. Dall’inizio della rivolta anti-Assad scoppiata nel 2011, la Turchia è stata vista come un sostenitore chiave dell’opposizione al suo regime.

Leader curdi siriani: “Turchia e alleati preparano attacchi a sud del confine”

Intanto le Forze Democratiche Siriane (Sdf) a guida curda, sostenute dagli Stati Uniti, hanno avvertito che ”Ci sono importanti rinforzi turchi a sud di Kobane vicino al ponte di Qarqozak, c’è una presenza molto pesante non solo di milizie sostenute dalla Turchia, ma anche dell’esercito turco”. La Turchia e i suoi alleati all’interno della Siria stanno inviando pesanti rinforzi a sud della città di confine di Kobane. ha detto alla dpa

Secondo il portavoce delle Sdf Farhad al-Shami, che è in contatto con la coalizione guidata dagli Stati Uniti e con l’amministrazione americana per fermare una possibile offensiva turca, ”Ci sono scontri ma finora non ci sono stati progressi”. Washington sostiene le forze curde nel nord della Siria e considera l’Sdf un partner importante nella lotta contro lo Stato Islamico in Siria.

Fidan: tutto il necessario per nostra sicurezza

Dall’altra parte, la Turchia considera il gruppo militante che guida le Forze democratiche siriane, come un’estensione del PKK, una formazione terrorista secondo Ankara, Washington e Ue. Per questo, ha detto il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, la Turchia farà “tutto il necessario” per garantire la propria sicurezza. In un’intervista con France 24, Fidan ha affermato che il gruppo militante curdo dovrebbe essere sciolto immediatamente. La Turchia inoltre, non è favorevole al mantenimento di basi straniere, comprese quelle russe, in Siria, ma che la scelta spetta al popolo siriano, ha concluso il ministro degli esteri turco.

I colloqui per una tregua

Le informazioni sui negoziati per una tregua nella Striscia di Gaza sono discordanti. Secondo un alto funzionario palestinese fonte della Bbc, sono completati al 90%, ma rimangono questioni chiave che devono essere affrontate. Ma secondo un rapporto della televisione di stato Kan che cita funzionari israeliani anonimi, il governo è ancora lontano dal raggiungere un accordo con Hamas. Il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, in primis ha detto di non avere intenzione di fermare gli attacchi a Gaza prima della totale distruzione di Hamas.

11 ostaggi maschi aggiuntivi

Secondo Times of Israel, Israele ha richiesto l’inclusione di 11 uomini nella lista degli ostaggi da rilasciare nella prima fase di un potenziale accordo, mentre Hamas chiede un ulteriore risarcimento in cambio della loro liberazione. La prima fase del potenziale accordo tra Israele e Hamas vedrà 250 prigionieri palestinesi rilasciati dalle prigioni israeliane in cambio dei bambini detenuti a Gaza, delle 5 soldatesse e dei prigionieri anziani e malati. Israele ha dunque richiesto il rilascio di 34 ostaggi nella prima fase. Inoltre si sta discutendo dela riapertura del valico di frontiera di Rafah tra Gaza ed Egitto, il potenziale ritiro delle truppe israeliane dal corridoio di Netzarim e il ritorno dei civili nel nord della Striscia di Gaza senza condizioni, consentendo solo l’ispezione dei veicoli. Infine, si discute su un graduale ritiro israeliano dal corridoio di Filadelfia, anche se Netanyahu ha da tempo giurato che l’Idf rimarrà sulla rotta.

La Messa presieduta dal card. Pizzaballa a Gaza: “Non vi abbandoneremo mai”

In seguito alle parole di Papa Francesco, il patriarca latino di Gerusalemme cardinale Pierbattista Pizzaballa, è entrato a Gaza e “ha presieduto la Santa Messa presso la chiesa della Sacra Famiglia”, scrive su X il Patriarcato Latino di Gerusalemme.”Non vi abbandoneremo mai”, “Non abbiate paura”, ripete più volte Pizzaballa, e “preservate il vostro cuore”, “insieme ricordiamo che Gesù è qui con voi”. “Vi porto la solidarietà di tutta la nostra Chiesa”, “voi in qualche modo siete diventati la luce della nostra Chiesa e ilNatale è proprio la festa della luce” e “anche in questa situazione dobbiamo vedere il senso della nostra vita”. “Siamo orgogliosi di voi, non per qualcosa di speciale, maperché siete rimasti quello che siete: cristiani con Gesù. Porteremo da qui con noi la luce di Cristo”, ha concluso Pizzaballa. Nel corso della celebrazione il Patriarca ha impartito la cresima ad alcuni ragazzi.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Confcooperative: bene l’impegno a bloccare il fenomeno dei ‘gettonisti’

Francesco Gentile

Cnel: approvato il documento sul salario minimo. Brunetta: necessaria la contrattazione collettiva

Antonio Gesualdi

Foto di bimbi sui social un regalo ai criminali

Ranieri Razzante*

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.