Nonostante il calo demografico che affligge Milano e la sua area metropolitana, le imprese giovanili nel settore terziario continuano a mostrare segnali di crescita. È quanto emerge dall’analisi del Centro Studi di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, presentata durante l’assemblea del Gruppo Giovani Imprenditori e approfondita nel podcast ‘La Settimana Restart’ con Paolo De Nadai. Dal 2014 al 2024, il numero di imprese giovanili nel terziario è aumentato del 5,3%, passando da 17.947 a 18.902 attività. Tuttavia, questa crescita non riesce a tenere il passo con l’espansione generale del tessuto imprenditoriale: l’incidenza percentuale delle imprese guidate da under 35 è scesa dall’8,3% nel 2014 al 7,7% nel 2024.
La dinamica demografica è un fattore cruciale per comprendere questo trend. La popolazione della Città Metropolitana di Milano è passata da oltre 4 milioni di abitanti nel 1982 a circa 3,25 milioni nel 2024, con una riduzione complessiva del 19%. A subire la contrazione maggiore è la fascia d’età 0-39 anni, diminuita del 42,8%. Al contrario, gli over 64 sono aumentati del 58%, evidenziando un invecchiamento strutturale della popolazione. “Milano rimane un polo attrattivo per i giovani imprenditori, ma il contesto demografico rappresenta una sfida – ha dichiarato Paolo De Nadai, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio Milano –. La crescita numerica delle imprese giovanili testimonia la volontà delle nuove generazioni di investire e innovare, ma la popolazione giovane in calo riduce il bacino potenziale di nuovi imprenditori”.
Settori e strategia
Le imprese giovanili nel terziario si concentrano prevalentemente in commercio, ristorazione, turismo, ricettività e servizi alle imprese. Milano si distingue a livello nazionale per la presenza di imprenditori di prima generazione, mentre in altre aree del Paese prevalgono imprenditori di seconda o terza generazione. “Le giovani imprese puntano sull’internazionalizzazione e sull’innovazione tecnologica per crescere e competere” ha aggiunto De Nadai. Un altro dato significativo è il calo delle imprese giovanili guidate da cittadini stranieri, passate da 5.744 nel 2014 a 5.055 nel 2024, con una contrazione del 12%. Parallelamente, l’incidenza degli stranieri tra i giovani imprenditori è scesa dal 32% al 26,7%. Questo riflette una riduzione nella propensione o nella capacità degli stranieri di intraprendere attività imprenditoriali, un fenomeno che potrebbe essere collegato a fattori economici o normativi.