La Cina ha accusato, lunedì, l’azienda statunitense Nvidia di violare le leggi antitrust, intensificando le già tese relazioni commerciali con gli Stati Uniti mentre Donald Trump si prepara a iniziare il suo secondo mandato presidenziale. L’ente cinese per la regolamentazione del mercato ha dichiarato che l’indagine riguarda l’acquisizione di Mellanox, un importante fornitore di apparecchiature di rete, da parte di Nvidia nel 2019, approvata condizionatamente dalla Cina nel 2020. L’azienda ha risposto dichiarando la sua disponibilità a collaborare con le autorità e ha sottolineato il suo impegno nel fornire prodotti di qualità in tutte le regioni in cui opera. Lunedì, le azioni di Nvidia sono scese di circa il 3% dopo l’apertura dei mercati. La settimana scorsa, l’amministrazione uscente di Biden ha annunciato nuovi controlli sulle esportazioni di semiconduttori statunitensi, mirati a limitare l’uso cinese per sviluppare armi e avanzate tecnologie di intelligenza artificiale. La Cina ha denunciato queste misure come ipocrite, accusando gli USA di bullismo economico. Anche gli Stati Uniti e la Francia stanno investigando sul dominio di Nvidia nel mercato per motivi differenti. L’anno precedente, l’azienda, con sede a Santa Clara, ha visto un’impennata nel valore delle sue azioni, diventando una delle società più preziose al mondo grazie alla sua leadership nel settore dell’intelligenza artificiale. Trump ha promesso elevate tariffe alla Cina e ha nominato David Perdue, criticato da un think tank cinese, come ambasciatore in Cina, insieme a Peter Navarro come consigliere commerciale.