lunedì, 25 Novembre, 2024
Attualità

Il Papa: “Chi fa la guerra con quale faccia si presenterà davanti al Signore?”

Bergoglio all’Angelus: “Non è vero che la storia la fanno i violenti”. Poi l’appello ai giovani: “No alle illusioni social”

Parole forti quelle utilizzate ieri dal Papa in occasione della Giornata mondiale della gioventù, in una piazza San Pietro alquanto fredda per via di temperature tipicamente autunnali. Ebbene, Francesco durante l’omelia ha lanciato nuovamente un duro monito contro i fautori della guerra, mettendo in luce il contrasto tra le logiche di potere e i valori del Vangelo. “Quelli che distruggono la gente, che fanno le guerre, come avranno la faccia quando si presenteranno davanti al Signore? Perché hai fatto quella guerra? Perché hai ucciso? E loro cosa risponderanno?”. “Il Signore ci lascia liberi, ma non ci lascia soli” ha ricordato Bergoglio, per far presente come Dio, pur rispettando il libero arbitrio, accompagni sempre l’uomo nelle sue scelte. Ha poi sfidato i giovani e tutti i presenti a non farsi condizionare dalle logiche del mondo: “State attenti a non essere condizionati”, invitando tutti a perseguire i sogni puri e autentici, che “valgono più della fama”.

E poi ancora: “Continuiamo a pregare per la martoriata Ucraina che soffre tanto. Preghiamo per la Palestina, per Israele, il Libano, il Sudan. Chiediamo la pace”.

Il Vescovo di Roma ha ribadito che “non è vero che la storia la fanno i violenti, i prepotenti, gli orgogliosi”, spiegando come molti mali che affliggono l’umanità siano il frutto dell’inganno del maligno e dell’opera dell’uomo stesso. E per questo motivo il Pontefice ha poi esortato a seguire l’esempio di Gesù, che si è sempre rifiutato di essere contaminato dalle logiche di potere, mostrando un modello di vita basato sull’amore, la compassione e la giustizia.

Le difficoltà dei giovani

Gran parte dell’omelia il Papa l’ha dedicata ai giovani, invitati a rimanere fedeli ai valori del Vangelo e a non lasciarsi condizionare dalle critiche o dalle illusioni offerte dalla società contemporanea. Francesco ha riconosciuto le difficoltà che i giovani affrontano nel vivere secondo i principi cristiani, spesso messi “sotto accusa” per il loro impegno nel seguire Gesù: “A scuola, tra amici, negli ambienti che frequentate, ci può essere chi vuole farvi sentire sbagliati perché siete fedeli al Vangelo e ai suoi valori, perché non vi omologate, non vi piegate a fare come tutti gli altri”. Il Santo Padre Il Papa ha però esortato i giovani a non avere paura delle critiche o delle condanne, sottolineando che esse alla fine cadono, rivelando la superficialità e l’illusorietà dei valori che le sostengono: “State attenti a non lasciarvi ubriacare dalle illusioni. La realtà è concreta. Siate concreti”.

Nel suo discorso, Bergoglio ha messo in guardia contro chi cerca di sfruttare i giovani, approfittando della loro vulnerabilità con promesse vuote: “Non lasciatevi ingannare da chi, allettandovi con promesse futili, in realtà vuole solo strumentalizzarvi, condizionarvi e usarvi per i propri interessi”. Il Pontefice ha poi ribadito un concetto chiave: la libertà non deve essere confusa con l’individualismo o con l’inseguimento di una fama fugace: “Siate liberi, ma liberi in armonia con la vostra dignità”. Ha inoltre lanciato un monito contro la cultura dell’apparenza, tipica dei social media e di altri contesti superficiali: “Non accontentatevi di essere ‘stelle per un giorno’, stelle sui social o in qualsiasi altro contesto”.

Due canonizzazioni

Durante l’Angelus il Papa ha annunciato due importanti canonizzazioni previste per il 2025: ha confermato che il prossimo 27 aprile, in occasione del Giubileo degli adolescenti, sarà proclamato santo il beato Carlo Acutis, mentre il 3 agosto, durante il Giubileo dei Giovani, sarà canonizzato Pier Giorgio Frassati, figura amatissima dalla comunità cattolica. Acutis, morto a soli 15 anni nel 2006, è noto come il ‘beato del web’ per il suo utilizzo della tecnologia e di internet per diffondere la fede e documentare i miracoli eucaristici. Frassati, dichiarato beato nel 1990 da Papa Giovanni Paolo II, è considerato un esempio di fede vissuta nell’impegno sociale e nella passione per la natura. Morto a soli 24 anni nel 1925, Frassati è ricordato per la sua dedizione ai poveri e agli emarginati, che aiutava con discrezione e generosità.

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