Il presidente cinese Xi Jinping ha espresso, sabato, l’intenzione di collaborare con l’amministrazione del presidente eletto Donald Trump, durante un incontro con il presidente uscente Joe Biden. La discussione ha coperto criminalità informatica, commercio, Taiwan e Russia. Xi ha sottolineato l’obiettivo della Cina di mantenere relazioni stabili con gli Stati Uniti e la disponibilità a lavorare con la nuova amministrazione. Nonostante le divergenze, Biden ha apprezzato la franchezza del dialogo. L’incontro si è tenuto prima dell’insediamento di Trump, che ha promesso tariffe del 60% sulle importazioni cinesi, suscitando l’opposizione di Pechino. Il tycoon intende nominare critici della Cina in ruoli chiave. Biden ha cercato di ridurre le tensioni con Pechino, nonostante preoccupazioni per il presunto hackeraggio cinese e pressioni su Taiwan. La Cina considera la Cina nazionalista parte del suo territorio e ha reagito con irritazione ai piani di viaggio del presidente Lai Ching-te negli USA. Biden cerca anche il supporto cinese sulla Corea del Nord, per i legami con la Russia. Tuttavia, le politiche commerciali del presidente USA uscente colpiscono l’economia cinese. Xi ha avvertito che una relazione basata sulla rivalità potrebbe causare regressi. Jake Sullivan vede la transizione come un’opportunità. Al summit APEC, si valutano le conseguenze del ritorno di Trump. Xi, in visita in America Latina, promuove iniziative diplomatiche e commerciali, come un accordo di libero scambio con il Perù. Gli Stati Uniti temono l’espansione dell’influenza di Pechino, ma i media cinesi respingono queste accuse. Un funzionario americano ribadisce l’impegno di Washington nella regione. Ryan Berg, direttore del Programma Americas presso il Center for Strategic and International Studies, un think tank di Washington, osserva che Xi potrebbe ricevere un’accoglienza favorevole in America Latina, oscurando il viaggio di Biden.