Secondo un funzionario statunitense, l’Iran, a metà ottobre, avrebbe dichiarato, tramite diplomatici svizzeri, di non avere intenzione di attentare alla vita di Donald Trump. Il messaggio è stato inviato dopo che l’amministrazione Biden aveva avvertito che un attentato contro il presidente eletto sarebbe stato considerato un atto di guerra. La Svizzera rappresenta gli interessi diplomatici degli Stati Uniti in Iran, poiché i due paesi non intrattengono relazioni diplomatiche ufficiali. A luglio, l’amministrazione Biden aveva ricevuto informazioni su un complotto iraniano per assassinare Trump, portando i servizi segreti a rafforzare la sua sicurezza. La settimana scorsa, il Dipartimento di Giustizia ha accusato un cittadino iraniano di aver complottato per uccidere il tycoon come parte di un piano di omicidio su commissione. Secondo la denuncia penale, l’uomo aveva ricevuto istruzioni da un funzionario del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC), classificata come organizzazione terroristica durante l’amministrazione Trump, per elaborare un piano entro metà ottobre. Se il piano non fosse stato pronto entro quella data, l’IRGC avrebbe sospeso il progetto fino dopo le elezioni presidenziali statunitensi, ritenendo che Trump avrebbe perso e sarebbe stato più facile da colpire. Il Dipartimento di Giustizia ha dichiarato che il complotto era parte della vendetta dell’Iran per la morte del generale Qasem Soleimani nel 2020, ucciso da un attacco con drone ordinato da Trump a Baghdad. Steven Cheung, portavoce del presidente eletto, ha descritto il complotto come “un tentativo di destabilizzare e diffondere il caos negli Stati Uniti”. La scorsa settimana, il ministro degli Esteri iraniano ha respinto le accuse di coinvolgimento del suo Paese, definendole “inventate” e una “cospirazione disgustosa”.