L’ufficio del procuratore generale dell’Arizona, Kris Mayes, sta esaminando le dichiarazioni di Donald Trump su Liz Cheney per valutare una possibile violazione della legge. “Ho chiesto al capo della divisione criminale di determinare se queste affermazioni costituiscano una minaccia di morte secondo le leggi dell’Arizona – ha dichiarato Mayes – Non sono ancora pronto a confermare se lo siano, ma sicuramente non aiutano mentre ci prepariamo per le elezioni”. Richie Taylor, portavoce di Mayes, ha confermato l’indagine in corso. Giovedì, durante un evento in Arizona con Tucker Carlson, Trump ha suggerito che Cheney non sarebbe un “falco di guerra” se avesse armi “puntate contro di lei”. “È un falco di guerra radicale – ha dichiarato il tycoon- Mettiamola lì con un fucile puntato e vediamo come reagisce”. Su Truth Social, Trump ha sostenuto che Cheney non avrebbe “il coraggio” di combattere da sola, una opinione difesa anche dalla sua portavoce, Karoline Leavit. Durante la campagna elettorale, anche i democratici hanno intensificato la retorica violenta. Il presidente Biden si era scagliato contro i sostenitori di Donald Trump chiamandoli “spazzatura”. Parole che hanno costretto la viceoresidente Kamala Harris ha prendere le distanze. La candidata Dem ha dichiarato che le affermazioni di Trump su Cheney dovrebbero essere “squalificanti.” “Ha intensificato la sua retorica violenta contro gli avversari politici – ha affermato Harris – Questo dovrebbe squalificarlo. Chiunque aspiri alla presidenza e usi questa retorica è chiaramente inadatto”, sostenendo, inoltre, quanto Trump sia “in cerca di vendetta”.