giovedì, 26 Dicembre, 2024
Esteri

Ultimatum Usa a Israele: 30 giorni per aiuti o stop invio armi. Pronto piano d’attacco Iran

Distrutta la 'fossa di Hezbollah' nel sud del Libano. Esercito: "Saltato in aria intero villaggio pieno di armi, colpiti decine di siti di Hezbollah,

La Cnn riporta che Il piano israeliano per la risposta all’Iran dopo l’attacco missilistico contro lo Stato ebraico del 1° ottobre sarebbe pronto. Il network americano ha anche contattato il ministero israeliano della Difesa per un commento. Secondo una fonte, funzionari israeliani, tra cui il primo ministro Benjamin Netanyahu, avrebbero assicurato agli Stati Uniti che un eventuale contrattacco all’Iran sarebbe limitato a obiettivi militari e non a impianti petroliferi o nucleari.

Agenzia Atomica Iran, improbabile un attacco a nostri siti

“L’attacco, che è stato descritto dal regime israeliano come ‘legittima difesa’, ha mostrato ancora una volta l’impotenza delle organizzazioni per i diritti umani”, si legge nella dichiarazione rilasciata dal portavoce dell’ Organizzazione per l’ Energia Atomica dell’ Iran (Aeoi) Behrouz Kamalvandi in riferimento al raid di Israele all’ospedale al-Madani di Gaza di cui oggi cade il primo anniversario. Secondo lui, un attacco israeliano ai siti nucleari iraniani è improbabile e che anche in caso di attacchi, ci sarebbero danni minimi alle strutture. “In ogni caso, l’ Iran è pronto per qualsiasi scenario”, ha aggiunto. “Condanniamo ancora una volta i crimini razzisti, feroci e medievali di Israele nell’ultimo anno a Gaza e in Libano e invitiamo gli stati musulmani a porre fine ai crimini israeliani”, sottolinea il comunicato.

Gli Usa a Israele: 30 giorni per gli aiuti a Gaza o stop alla fornitura di armi

Il dipartimento di Stato americano ha confermato che Blinken ha scritto al ministro della Difesa israeliano. “Il segretario di Stato americano Antony Blinken e il segretario alla Difesa Lloyd Austin hanno inviato una lettera a Israele chiedendogli di adottare misure nei prossimi 30 giorni per migliorare la situazione umanitaria a Gaza”, al fine di “evitare le conseguenze della legge americana sulla fornitura di armi americane a Israele”.

“Era una comunicazione diplomatica privata che non volevamo rendere pubblica ma ora che lo è non abbiamo problemi a confermarla”, ha detto il portavoce Matthew Miller in un briefing con la stampa precisando che la missiva è stata inviata domenica. Nella lettera si chiede a Israele di adottare misure entro 30 giorni per migliorare la situazione umanitaria a Gaza al fine di evitare un embargo sulle armi americane.

Israele: “Dialogo è con gli Usa ma la colpa è di Hamas”

Dopo la lettera ‘ultimatum’ inviata dagli Usa a Israele che chiede di aumentare l’accesso degli aiuti a Gaza, l’ambasciatore dello Stato ebraico all’Onu Danny Danon ha affermato che “c’è un dialogo in corso con i nostri colleghi di Washington. Ci sono molte questioni affrontabili e lavoriamo con i nostri partner per trovare il modo di assicurare e migliorare la consegna degli aiuti. Ci sono ostacoli oggettivi sul terreno, la colpa non e’ di Israele ma di Hamas, non mancano gli aiuti a Gaza ma il problema è la logistica”.

Israele, primi aiuti nel nord di Gaza dopo 2 settimane

Ad ogni modo, in seguito alla lettera degli Usa, i primi aiuti in due settimane sono arrivati ieri nel nord di Gaza. Secondo un aggiornamento di Cogat, l’ organismo israeliano che supervisiona i territori palestinesi e si coordina con i gruppi umanitari, 145 camion contenenti cibo, prodotti per l’igiene, latte in polvere per neonati e attrezzature per rifugi, sono entrati a Gaza attraverso i valichi di Kerem Shalom ed Erez.

Bombe israeliane su Gaza, 55 morti in 24 ore

Il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani nelle ultime 24 ore sulla Striscia di Gaza è salito ad almeno 55 morti, riferiscono fonti mediche palestinesi. Tra le vittime ci sono almeno 14 persone uccise da due raid aerei israeliani nel quartiere di Bani Suheila, a est di Khan Younis, e nel campo profughi di Nuseirat, nel centro di Gaza. Inoltre, tre palestinesi sono morti e diversi sono rimasti feriti per un attacco aereo nel quartiere Birkat Abu Rashid, a Jabalia, nel nord della Striscia. Ed è salito a 11 il bilancio dei morti di un altro attacco israeliano contro una casa nella zona di al-Faluja, sempre a Jabalia, dove l’assedio israeliano prosegue ormai da circa 10 giorni.

Scholz: “Consegniamo armi a Israele e continueremo a farlo”

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz parlando al Bundestag in vista del Consiglio europeo ha insistito di nuovo sulla necessità di arrivare a una “tregua” in Medioriente, ma ribadisce: “Ci sono consegne di armi a Israele e ce ne saranno in futuro. Su questo Israele può fare affidamento”.

Unifil: “Israele ci ha attaccati venti volte dal 1° ottobre”

Le postazioni Unifil nel sud del Libano sono state attaccate almeno venti volte dal primo ottobre e cinque soldati sono rimasti feriti. Lo ha detto il portavoce dell’Onu, Stephane Dujarric, nel corso dell’incontro quotidiano con i media, ricordando come gli attacchi alle forze di pace “possono costituire un crimine di guerra”.

Distrutta la ‘fossa di Hezbollah’ nel sud del Libano, saltato in aria intero villaggio

Dopo dieci giorni di intensi scontri, il 7012mo battaglione della brigata Alexandroni dell’ Idf ha fatto saltare in aria completamente con decine di tonnellate di esplosivo il villaggio di Muhabbab, dove era stato insediata la cosiddetta ‘fossa di Hezbollah’, il centro della gestione dei combattimenti nel sud del Libano. L’ Idf ha trovato in tutte le case depositi di munizioni e dispositivi avanzati, il più grande arsenale scoperto finora, centinaia di cariche, mine anticarro, lanciatori, missili a spalla, bombe. Dentro le abitazioni c’erano gli ingressi ai tunnel. Decine di terroristi sono state eliminate, ha detto l’ Idf.

Raid Idf sul sud del Libano, 15 morti a Qana

È di almeno 15 morti il bilancio del raid israeliano che ieri sera avrebbe preso di mira la città di Qana, nel sud del Libano. Lo riferisce la difesa civile libanese che ha recuperato i corpi dalle macerie di un edificio, aggiungendo che si stanno svolgendo ulteriori attività di soccorso. Qana è tristemente nota per le stragi di civili anche nelle precedenti operazioni militari israeliane in Libano. Nel 1996 il bombardamento dell’artiglieria dell’ Idf finì col colpire una struttura delle Nazioni Unite che ospitava sfollati, provocando la morte di 100 persone. Nel 2006 un attacco israeliano contro un edificio residenziale uccise oltre 30 persone, Un terzo dei quali erano bambini. Al tempo Israele affermò di aver colpito un lanciarazzi di Hezbollah posizionato dietro lo stabile.

Razzi Hezbollah nella notte contro Israele, nessun ferito

Una cinquantina di razzi sono stati lanciati dal Libano verso il nord di Israele nelle prime ore di mercoledì, senza causare feriti. “Alcuni razzi sono stati intercettati e i frammenti sono stati localizzati nella zona”, si legge nel comunicato dell’esercito. Hezbollah ha fatto sapere di aver lanciato un attacco missilistico contro Safed, una delle quattro città sante ebraiche insieme a Gerusalemme, Hebron e Tiberiade, su un’altura di 900 metri nell’Alta Galilea.

Libano, almeno 15 morti negli ultimi bombardamenti israeliani

La città di Qana, nel sud del Libano, è stata bombardata da aerei israeliani, che hanno ucciso 10 persone e ferite 15.

“Dieci persone sono state uccise da un attacco aereo nemico nel villaggio di Qana. Quindici persone sono state portate in ospedale con ferite”, si legge nella notizia dell’agenzia libanese NNA. In precedenza, il centro di emergenza del Ministero della Sanità libanese ha riferito che un altro attacco contro un edificio nell’insediamento di Riyaq, nell’est del paese, ha ucciso cinque persone, tra cui tre bambini.

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