“Senza risorse aggiuntive nessun cambio di rotta”. È il no secco del sindacato degli infermieri Nursing Up nel valutare le proposte finora giunte sul tavolo della trattativa con il Governo. “Senza i 653 milioni chiesti dal Nursing Up , ancora chimera la sacrosanta valorizzazione degli infermieri e delle professioni sanitarie ex legge n. 43/2006”, scrive il sindacato nell’annunciare la partecipazione alla manifestazione nazionale a sostegno del Servizio sanitario nazionale prevista per il 20 novembre a Roma.
Trattative, serve una svolta
Per gli infermieri del Nursing Up i livelli retributivi rimangono troppo bassi. “Soli 8 euro di differenza, tra l’aumento di stipendio tabellare di un infermiere, ostetrica o fisioterapista, e quello del personale dell’area sottostante”, commenta il sindacato, “Occorre una reale svolta nelle trattative! A fronte della conclamata volontà delle Regioni, declinata nell’atto di indirizzo, e della dichiarata volontà, da parte di esponenti del Governo, di valorizzare le professioni sanitarie, vengano individuate le risorse aggiuntive necessarie : Almeno 653 milioni di Euro per le professioni sanitarie , delle quali 453 per il raddoppio delle indennità di specificità infermieristica , e sua estensione alle ostetriche, e per l’indennità di operatività dei servizi, e 200 milioni per le ulteriori indennità degli altri sanitari”.
Il no al nuovo contratto
“Come ampiamente annunciato e previsto, gli aumenti mensili previsti con questo nuovo contratto , comunicati questa mattina da parte dell’Aran ai sindacati presenti alle trattative, si sono rivelati assolutamente insufficienti”, commenta il Nursing Up, “L’Aran parla di un aumento del 5,78% per la generalità dei dipendenti, che per alcune categorie, ma solo per alcune, come gli operatori di pronto soccorso, è destinato ad aumentare per effetto di indennità speciali previste per legge”. Secondo l’Aran, inoltre, se “nel calderone” si includono anche le risorse speciali, cioè i soldi destinati solo ad alcune categorie di dipendenti, si arriva a una media di circa il 7%. “Questa ipotesi, per noi, è irricevibile”, sottolinea ancora il Nursing Up, “poiché le risorse speciali andranno ad aumentare solo gli stipendi degli specifici interessati (es. operatori di pronto soccorso) e non quelli degli altri”.
Aumenti bassi e decurtati
“In generale, gli aumenti proposti non compensano nemmeno lontanamente il tasso reale di inflazione”, fa presente Nursing Up, .”Si pensi, ad esempio, che per i professionisti sanitari (quelli che non operano in pronto soccorso o in reparti destinatari di indennità particolari) è previsto un aumento di € 135 al mese, dai quali tuttavia va detratta l’indennità di vacanza contrattuale già corrisposta a tutti i pubblici dipendenti da dicembre 2023, Il risultato è che l’aumento attuale, di fatto, aggiuntivo rispetto a quanto i dipendenti dell’area professionisti sanitari già percepiscono, passerà da 135 euro a poco più di 54 euro”.
Avvicinarsi all’area medica
Il sindacato dopo aver ricordato le cifre e gli aumenti totalmente insufficienti, critica anche il metodo impostato che non tiene in considerazione del ruolo professionale degli infermieri. “A tutto il tavolo contrattuale abbiamo detto che bisogna avere una volta per tutte il coraggio di restituire dignità al lavoro delle professioni sanitarie, ma questo non si ottiene se non si interviene in modo concreto, portando avanti il lavoro iniziato con il Contratto nazionale 2019/21, ovvero continuando quell’opera di avvicinamento degli istituti del contratto destinato alle professioni sanitarie, verso quello della dirigenza medica”.
Pronti a manifestare
“Di fronte a questo stato di cose, noi del Nursing Up”, insiste il sindacato, “sentiamo forte il dovere di dare ulteriore impulso alla Manifestazione Nazionale di protesta prevista per il prossimo 20 novembre a Roma, di chiamare a raccolta ed invitare tutte le istanze rappresentative delle professioni sanitarie, ma anche delle associazioni dei cittadini, delle associazioni professionali, società scientifiche, organizzazioni sindacali, ed ogni altro ente associativo che si occupa di tutela delle professioni sanitarie, infermieristiche, ostetriche e delle altre specificità, affinché il prossimo 20 di novembre si giunga a condividere un’azione corale di protesta”, conclude Nursing Up, “capace di far comprendere, una volta per tutte, quanto vale e quanto impatta il nostro lavoro nelle aziende e negli enti del Ssn”.