domenica, 24 Novembre, 2024
Esteri

L’Iran lancia centinaia di missili contro Israele. L’Idf: “Risponderemo”

Terroristi a sud di Tel Aviv: almeno otto morti. Neutralizzati dalla Polizia

L’Iran ha lanciato circa 400 missili verso Israele. Quasi tutti intercettati dall’Iron Dome. Allarme in tutto il Paese; esplosioni a Gerusalemme e Tel Aviv. L’esercito israeliano dichiara che non ci sono state vittime. Il sistema di difesa, supportato anche dagli Stati Uniti, ha funzionato, mentre in Iran la Guida Suprema, l’ayatollah Khamenei è stato portato in luogo segreto. La pioggia di missili su Israele è durata circa un’ora e poi è stato riattivato il traffico aereo e sono stati riaperti i rifugi sotterranei. Gli Stati Uniti avevano avvertito già durante la mattina che ci sarebbe stato un attacco con missili balistici per rappresaglia “in risposta alle uccisioni dei leader Nasrallah e Haniyeh”.  Gli Stati Uniti aveva già inviato in Medio Oriente altri tre squadroni di aerei caccia; F-15E, F-16 e A-10. “Proteggeremo i cittadini di Israele, questo attacco avrà conseguenze. Abbiamo piani, agiremo nel momento e nel luogo che sceglieremo” ha detto il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Daniel Hagari. Il primo ministro  Benyamin Netanyahu avrebbe cercato il Presidente russo Vladimir Putin qualche ora prima della rappresaglia missilistica iraniana per cercare un intervento dissuasivo nei confronti di Khamenei che ha dato personalmente l’ordine dell’attacco. Il Presidente americano, Joe Biden, ha dato indicazione all’esercito degli Stati Uniti di “aiutare nella difesa e abbattere i missili che puntano verso Israele”. Mentre sui social la Missione iraniana all’Onu ha scritto: “Se il regime sionista osasse rispondere o commettere ulteriori atti di malevolenza, ne conseguirebbe una successiva e schiacciante risposta. Si consiglia agli stati regionali e ai sostenitori dei sionisti di separarsi dal regime.” A Jaffa, contemporaneamente, almeno otto civili sono stati uccisi in un attacco terroristico. L’attacco è stato compiuto da due uomini armati che hanno colpito a una fermata del metrò leggero. I due terroristi, ha detto la polizia, sono stati `neutralizzati´.

Appelli a fermare la guerra

Appelli per la de-escalation e contro l’offensiva di terra di Israele si susseguono da tutte le cancellerie del mondo. “Condanno l’ampliamento del conflitto in Medio Oriente, con un’escalation dopo l’altra. Questo deve finire. Abbiamo assolutamente bisogno di un cessate il fuoco” ha detto il Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres dopo le notizie dell’attacco missilistico dell’Iran contro Israele. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha convocato un vertice urgente con i ministri della Difesa e degli Esteri. Poco prima dell’attacco aveva avuto una conversazione telefonica con il Primo Ministro del Libano, Najib Mikati perrinnovare la vicinanza dell’Italia al Libano e al popolo libanese. L’Italia, anche quale Presidenza di turno del G7, continuerà a lavorare per una de-escalation a livello regionale. “Bisogna lavorare per la pace. Bisogna che tutti quanti, anche l’Iran, si assumano le proprio responsabilità per evitare un escalation. Anche Netanyahu? Tutti devono lavorare per una de-escalation” ha ribadito in serata il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Netanyahu: giorni di grandi sfide

L’ambasciata degli Stati Uniti in Israele ha diffuso un’allerta di livello massimo per i propri dipendenti in Israele e nei Territori occupati palestinesi invitandoli a tornare a casa e restare pronti a ripararsi nei bunker antiaerei. Ieri uomini armati non identificati hanno ucciso 6 persone nella provincia di Sistan e Baluchistan, nel sud dell’Iran. Fra le vittime c’è un capo locale dei Pasdaran. Sono in arrivo “giorni di grandi sfide“ ha dichiarato il premier di Israele, Benjamin Netanyahu rivolgendosi ai propri concittadini. “Quello che vi chiedo è di fare due cose: una, di obbedire rigorosamente alle direttive del Comando del fronte interno. Questo salva delle vite” e “secondo, di restare uniti“. “Resisteremo insieme nei giorni difficili che ci aspettano. Insieme staremo in piedi, insieme combatteremo e insieme vinceremo”, ha concluso.

“Esodo straordinario” in Turchia e Siria

Finora centinaia di cittadini libanesi sono arrivati in Turchia e Siria. Sono tutti in fuga dal paese dopo l’intensificarsi dei raid israeliani a Beirut e nel sud. I voli della Middle East Airlines dalla capitale libanese a Istanbul erano completamente prenotati mentre le compagnie turche Pegasus e Turkish Airlines hanno cancellato i loro voli verso Beirut nei prossimi giorni. “Esodo straordinario” anche verso la Siria. Molte persone trasportano i propri averi e viaggiano a piedi. La fuga avviene nonostante in particolare gli uomini corrano il rischio di essere arruolati nell’esercito siriano o di essere giudicati come disertori.

Il funerale di Nashrallah

In Libano, il vice capo di Hezbollah Naim Qassem, non ha dato alcuna indicazione sui funerali di Hassan Nasrallah, che secondo Al-Arabiya e Al-Hadath dovevano essere inizialmente previsti per domenica scorsa, ma successivamente le stesse testate hanno fatto sapere del rinvio a una data non precisata. Secondo fonti di intelligence i funerali del leader sciita, il cui cadavere sarebbe stato recuperato in una voragine provocata dai missili che l’hanno ucciso, potrebbero rappresentare un grande problema di ordine pubblico.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Il Cremlino cede ai falchi. Ma l’Ucraina non è la Siria

Giuseppe Mazzei

Trump o DeSantis? I democratici spaccati su chi vorrebbero affrontare nelle elezioni presidenziali 2024

Valerio Servillo

Guerre giuste ed ingiuste per Papa Francesco e il Card. Parolin

Riccardo Pedrizzi

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.