giovedì, 21 Novembre, 2024
Attualità

Vaticano. Papa Francesco: “Fermare la violenza in Libano”

“Sono addolorato dalle notizie che giungono dal Libano, dove negli ultimi giorni intensi bombardamenti hanno provocato molte vittime e distruzioni. Auspico che la comunità internazionale faccia ogni sforzo per fermare questa terribile escalation. È inaccettabile!” Con questo appello Papa Francesco si è rivolto ai fedeli durante l’Udienza generale del mercoledì svoltasi in Piazza San Pietro a Roma.

Le guerre

Sempre sulla guerra che Israele sta conducendo contro Hezbollah sul territorio libanese, il Pontefice ha espresso “vicinanza al popolo libanese, che già troppo ha sofferto nel recente passato. E preghiamo per tutti i popoli che soffrono a causa della guerra: non dimentichiamo la martoriata Ucraina, il Myanmar, la Palestina, Israele, il Sudan, tutti popoli martoriati. Preghiamo per la pace”.

Tecnologie e demonio

Oltre alle guerre che circondano il globo, il Vescovo di Roma ha rivolto parole di allarme verso le nuove tecnologie, risorse positive ma che possono “dare occasione al diavolo”, a cui molti cedono. “Pensiamo alla pornografia in rete – ha osservato – dietro la quale c’è un mercato fiorentissimo, lo sappiamo tutti. È il diavolo che lavora, lì. È questo un fenomeno assai diffuso, da cui i cristiani devono però ben guardarsi e che devono rigettare con forza. Perché qualsiasi telefonino ha accesso a questa brutalità, a questo linguaggio del demonio: la pornografia in rete”. Restando sul tema, ma dando una strada da seguire, il Sommo Pontefice ha ricordato come “la consapevolezza dell’azione del diavolo nella storia non deve scoraggiarci. Il pensiero finale deve essere, anche in questo caso, di fiducia e di sicurezza: ‘Sono con il Signore, vattene via’. Cristo ha vinto il demonio e ci ha donato lo Spirito Santo per fare nostra la sua vittoria. La stessa azione del nemico può volgersi in nostro vantaggio, se con l’aiuto di Dio la facciamo servire alla nostra purificazione. Chiediamo perciò allo Spirito Santo, con le parole dell’inno Veni Creator” concludendo con il monito “state attenti, che il diavolo è furbo. Ma noi cristiani, con la grazia di Dio, siamo più furbi di lui”.

L’episodio biblico: Gesù e il diavolo nel deserto

Nell’incipit del suo discorso, rivolto proprio alle trame del demonio, Papa Francesco ha ricordato che dopo il battesimo nel fiume Giordano, Gesù “fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo”. Il Santo Padre ha sottolineato che l’iniziativa di questa esperienza non proveniva dal diavolo, ma da Dio stesso. Gesù, obbedendo all’ispirazione dello Spirito Santo, si reca nel deserto per affrontare e superare la tentazione. “Una volta superata la prova,” ha proseguito Bergoglio, “Gesù tornò in Galilea con la potenza dello Spirito Santo”. Da quel momento, la sua missione di liberare l’umanità dal male e dal potere di satana può iniziare pienamente.

Il demonio nella cultura contemporanea

Il Pontefice ha poi osservato come, nella cultura odierna, esista una tendenza a negare l’esistenza del diavolo, riducendolo a una mera “metafora dell’inconscio collettivo o dell’alienazione”. Tuttavia, ha avvertito che questa negazione del male è una delle astuzie più grandi di satana: “La più grande astuzia del demonio è far credere che non esiste,” ha citato il Papa, riprendendo una celebre frase di Charles Baudelaire.

Nonostante il nostro mondo sia sempre più tecnologico e secolarizzato, esso è paradossalmente anche pieno di pratiche superstiziose come l’occultismo, la magia e persino vere e proprie sette sataniche. “Scacciato dalla porta, il diavolo è rientrato, si direbbe, dalla finestra,” ha dichiarato il Papa. E ha aggiunto un ammonimento forte: “Se tu sei superstizioso, incoscientemente stai dialogando con il diavolo.”

La battaglia spirituale dei santi

Nella sua riflessione, il Vescovo di Roma ha chiarito che la prova più forte dell’esistenza del demonio non si trova nei peccatori o negli ossessi, bensì nei santi. “È nella vita dei santi che il demonio è costretto a venire allo scoperto,” ha spiegato il Pontefice, affermando che molti grandi credenti hanno testimoniato della loro lotta con questa oscura realtà. Non è possibile liquidare queste esperienze come semplici illusioni o pregiudizi del passato.

La resistenza al diavolo

Ha poi indicato la via per resistere alle tentazioni del male, prendendo esempio dalla battaglia di Gesù nel deserto. “Gesù non dialoga con il demonio,” ha detto con forza Francesco. “Mai ha dialogato con il demonio. O lo caccia via, o lo condanna, ma mai dialoga.” L’arma più potente contro il male, ha ricordato il Papa, è la Parola di Dio: “Nel deserto, Gesù risponde non con la sua parola, ma con la parola di Dio.”

Rivolgendosi ai fedeli, ha quindi esortato a seguire l’esempio di Gesù: “Fratelli, sorelle, mai dialogare con il diavolo! Quando viene con le tentazioni, fermati! Alza il tuo cuore al Signore, prega la Madonna e caccialo via.”

Vigilanza e distacco

Il Pontefice ha poi citato San Pietro, invitando i fedeli a essere sempre sobri e vigilanti, poiché “il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare”. Ha ripreso anche San Paolo, che ammonisce: “Non date occasione al diavolo”.

Francesco ha infine concluso la sua riflessione con un’immagine suggestiva ripresa da un Padre della Chiesa: “Dopo che Cristo, sulla croce, ha sconfitto per sempre il potere del ‘principe di questo mondo’ (Gv 12,31), il demonio è legato, come un cane alla catena; non può mordere nessuno, se non chi, sfidando il pericolo, gli va vicino.” Il Papa ha invitato tutti a mantenere le distanze da satana: “Con il diavolo non si dialoga. Lo si caccia via. Distanza!”

Una lotta che continua

Il messaggio del Papa è chiaro: la lotta contro il male non è un concetto astratto, ma una realtà quotidiana che coinvolge ogni credente. Il cammino verso la santità passa anche attraverso il riconoscimento del male e la consapevolezza che, con fede e vigilanza, è possibile vincere la battaglia contro le tentazioni.

“Non avvicinarsi al cane legato alla catena,” ha ribadito Francesco. Con il diavolo, conclude il Pontefice, bisogna mantenere le distanze, utilizzando la preghiera e la Parola di Dio come armi potenti per respingerlo.

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