Tre americani, due spagnoli e un ceco sono stati arrestati sabato con l’accusa di pianificare l’assassinio del presidente venezuelano Nicolas Maduro. Diosdado Cabello, ministro degli interni, ha annunciato gli arresti in televisione, dichiarando che i cittadini stranieri facevano parte di un complotto della CIA per rovesciare il governo. Durante il programma, Cabello ha mostrato immagini di fucili sequestrati ai cospiratori. Tra gli arrestati, figura un membro della Marina statunitense, Wilbert Joseph Castañeda Gomez, ex Navy Seal con esperienza in Afghanistan, Iraq e Colombia. L’ambasciata spagnola non ha rilasciato commenti. Il Dipartimento di Stato americano ha confermato la detenzione di un militare, negando qualsiasi coinvolgimento in un complotto contro Maduro e sostenendo una soluzione democratica alla crisi venezuelana. L’annuncio arriva dopo le sanzioni imposte dagli Stati Uniti a 16 alleati di Maduro, accusati di ostacolare le elezioni e violare i diritti umani. Il parlamento spagnolo ha riconosciuto Edmundo Gonzalez come vincitore delle elezioni, suscitando l’ira degli alleati del presidente eletto. Dopo le elezioni, le tensioni tra Venezuela e USA sono aumentate, con proteste e arresti di attivisti. Nonostante l’opposizione abbia pubblicato dati che indicano la vittoria di Gonzalez, il Consiglio elettorale venezuelano ha dichiarato Maduro vincitore con il 52% dei voti, vittoria confermata anche dalla corte suprema, mentre il procuratore generale ha accusato Gonzalez di cospirazione, costringendolo a fuggire in Spagna. Maduro ha respinto le richieste di trasparenza elettorale, sostenendo che gli USA cercano di rovesciarlo tramite sanzioni e operazioni segrete. In passato, l’amministrazione Maduro ha usato prigionieri americani per ottenere concessioni dagli USA. L’anno scorso, il governo venezuelano aveva rilasciato 10 americani e un fuggitivo in cambio della grazia per Alex Saab, accusato di riciclaggio di denaro e di aiutare Maduro a evitare sanzioni.