sabato, 23 Novembre, 2024
Società

I notai riaprono il dibattito sulla previdenza complementare e il giusto compenso

A Napoli una due giorni della Cassa Nazionale del Notariato

Si terrà a Napoli, il 13 e 14 settembre prossimi, la prima convention della Cassa Nazionale del Notariato sul tema della “Previdenza complementare e giusto compenso professionale”. Vincenzo Pappa Monteforte, presidente della Cassa Nazionale del Notariato, commenta dicendo che la sostenibilità del sistema è a rischio e che “l’inverno demografico è, ormai, una realtà, la discontinuità lavorativa, insieme al calo dei redditi, non fanno che attivare un giusto allarme, al quale si può rispondere esclusivamente con la consapevolezza dell’oggi e lo studio di nuovi strumenti, norme e pianificazione del cammino futuro, con un’attenzione maggiore verso giovani e donne”. Secondo l’ultimo report Covip, si riscontra l’aumento delle adesioni alle forme di previdenza complementare (a fine 2023 9,6 milioni), stesso dato rilevato da Ania (l’Associazione nazionale delle Assicurazioni) che sottolinea come il numero rappresenti poco più di 1/3 della forza lavoro. Invece, per Assogestioni, “quasi il 40% dispone di una posizione di previdenza complementare e tra questi il 48% ha scelto un fondo pensione negoziale. La previdenza complementare italiana raccoglie un patrimonio che a fine 2023 aveva un valore di 223 miliardi di euro e i fondi pensione negoziali rappresentano la quota più rilevante tra le diverse forme previdenziali, gestendo il 30,5% del totale. Nel corso del 2023 la previdenza complementare ha 14,6 miliardi di euro (senza considerare i fondi pensione preesistenti), di cui il 44% i soli fondi pensione negoziali”.

Baby boom e inverno demografico

Il calo demografico non è, tra l’altro, un problema italiano, Paese il nostro nel quale – come ha osservato il Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta – il debito pubblico non è di poco conto: per pagare gli interessi, la spesa è pari ai fondi destinati all’istruzione. Al punto, da far aprire una procedura europea per disavanzo eccessivo. Un recentissimo rapporto delle Nazioni Unite – spiega il presidente della Cassa del Notariato – ha stimato che nel 2100 la popolazione mondiale sarà inferiore del 6%, ovvero di 700 milioni, rispetto a quanto previsto nel giugno 2013. Quindi, riduzione dei giovani mentre gli anziani continueranno ad aumentare. In Italia, secondo una previsione Istat, il rapporto tra il numero di individui in età lavorativa e gli anziani, oggi pari a circa 2,5 contro 1, scenderà al livello di 1 a 1 entro 30-50 anni. Una modifica strutturale del cosiddetto “sistema lavoro-pensioni” si renderà necessaria tra 20-30 anni e non già all’inizio del Ventiduesimo Secolo come si riteneva fino a ieri. Anche la Cgia di Mestre ha lanciato un allarme sostenendo che nel 2028 ci sarà il sorpasso: ci saranno più pensionati che lavoratori. Nel 2022 il numero dei lavoratori dipendenti e degli autonomi sfiorava i 23,1 milioni, mentre gli assegni corrisposti ai pensionati erano poco meno di 22,8 milioni.

Previdenza complementare

Per Vincenzo Pappa Monteforte “c’è da decidere come far capire ai giovani che il secondo pilastro pensionistico è sicuramente importante, quale supporto alla previdenza di primo livello. Ma in quale modo? Sgravi fiscali? Campagne di comunicazione? Sicuramente necessita un’azione condivisa tra i decisori politici e gli attori interessati.” Pappa Monteforte ricorda che gli strumenti ci sono e la previdenza complementare è uno di questi perché a fine 2023, il totale degli iscritti alla previdenza complementare è arrivato a 9,6 milioni, in crescita del 3,7% rispetto all’anno precedente (quanto alla forza lavoro, la percentuale è del 36,9%). “Su un periodo di osservazione decennale, il rendimento medio annuo per le linee a maggiore contenuto azionario è stato pari al 4,5%, a fronte di un tasso di rivalutazione del tfr del 2,4%.” I rendimenti dei fondi stanno battendo quelli assicurati dal TFR, soprattutto nelle linee azionarie. “Qualunque azione si deciderà di mettere in campo – conclude Pappa Monteforte – si dovranno fare i conti con le trasformazioni del mercato del lavoro, la possibilità del risparmio del singolo e della famiglia, gli investimenti che il Governo intenderà e potrà fare sulla previdenza complementare”.

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