I ricercatori cinesi potrebbero aver compiuto un notevole passo avanti verso l’istituzione di una missione lunare permanente, riuscendo a estrarre acqua dal suolo lunare riportato sulla Terra dalla missione Chang’e-5. L’Accademia Cinese delle Scienze ha scoperto che i minerali presenti nel suolo lunare contengono idrogeno. Riscaldando il suolo, si produce vapore acqueo che può essere efficacemente raccolto. Gli scienziati stimano di poter generare tra i 51 e i 76 kg di acqua, un quantitativo sufficiente a soddisfare le necessità giornaliere di circa 50 persone. Gli esseri umani devono consumare almeno 2 litri di acqua al giorno, ma non è ancora chiaro se una tonnellata di suolo lunare possa effettivamente soddisfare questo bisogno. Non sono stati forniti dettagli specifici su quale tipo di energia sia necessario per questa produzione di acqua o su quali elementi chimici siano coinvolti nelle reazioni. Questa scoperta rappresenta un progresso significativo per le ambizioni spaziali di Pechino. Gli Stati Uniti e la Cina sono in una corsa per conquistare la Luna e sfruttarne le risorse. La Cina ha in programma di costruire una “stazione di base” sulla Luna entro il 2035 e una stazione spaziale lunare entro il 2045. Entrambi questi progetti richiedono fonti d’acqua, sia che essa venga riciclata o prodotta tramite il nuovo metodo scoperto dai ricercatori. La produzione di acqua nello spazio è anche cruciale per la creazione di carburante per razzi a idrogeno, necessario per missioni verso Marte e altre destinazioni extraterrestri. Se il metodo cinese si rivelasse efficace, il suolo lunare potrebbe essere convertito in una preziosa risorsa per la produzione di carburante per razzi.