venerdì, 20 Settembre, 2024
Economia

Bankitalia: “Le entrate tributarie sono aumentate del 9,9% a giugno”

Ma il debito pubblico continua a far paura: è arrivato a 2.948,5 miliardi

Buone notizie da un lato con le entrate tributarie in aumento, meno positive dall’altro con il debito pubblico in costante salita. È quanto si evince dai dati pubblicati ieri dalla Banca d’Italiaall’interno del dossier ʼFinanza pubblica: fabbisogno e debitoʼ. Partendo con ordine, l’istituto di via Nazionale ha spiegato che le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato a giugno 2024 hanno raggiunto i 42 miliardi di euro, segnando un incremento del 9,9% rispetto al corrispondente mese del 2023. In soldoni, ed è proprio il caso di dirlo, questo aumento pari a 3,8 miliardi di euro evidenzia una tendenza positiva che irrobustisce le finanze pubbliche italiane. Ma la crescita in questo campo non si limita al mese di giugno. Nei primi sei mesi del 2024, lo Stato ha incassato complessivamente 248,8 miliardi di euro, con un aumento del 7,5% rispetto allo stesso periodo dell’annoprecedente, corrispondente a un incremento di 17,5 miliardi di euro.

Fisco più semplice

Sono chiaramente numeri che non possono che fare piacere al governo. Per Marco Osnato, Deputato di Fratelli d’Italia e Presidente della Commissione Finanze e responsabile economico del partito, la verità è sotto gli occhi di tutti: “Un fisco più semplice, efficiente, comprensivo delle necessità di cittadini e imprese, riesce a ottenere di più. Si espande la creazione di ricchezza nel nostro sistema economico, cresce l’adempimentospontaneo, e otteniamo sempre più successi contro l’evasione: è la ricetta giusta”. Sulla stessa lunghezza d’onda il Deputato di FdISaverio Congedo, Capogruppo in Commissione Finanze: “Quanto riportato ci dice chiaramente che le politiche fiscali dell’esecutivodi Centrodestra stanno funzionando, che la riforma fiscale si rivela azzeccata e che l’impegno perché lʼidea radicata di fisco vessatorio si modifichi nella realizzazione di una fiscalità amica che premia i contribuenti onesti e sanziona gli evasori è efficace e vincente”.

Debito pubblico

Ma il governo deve e dovrà fare i conti con il debito delle amministrazioni pubbliche che a giugno ha subito un incremento significativo, aumentando di 30,3 miliardi di euro rispetto al mese precedente e raggiungendo un totale di 2.948,5 miliardi di euro. Il principale motore di questa crescita è stato il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche, che ha raggiunto i 15,3 miliardi di euro. A questo si è aggiunto l’incremento delle disponibilità liquide del Tesoro, che sono cresciute di 13,5 miliardi, portando il totale a 45,4 miliardi di euro. Altri fattori che hanno influito sull’aumento del debito includono gli scarti e i premi all’emissione e al rimborso dei titoli, la rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e le variazioni dei tassi di cambio, che complessivamente hanno contribuito per 1,4 miliardi di euro.Analizzando la ripartizione del debito per sotto settori, emerge che l’incremento è stato principalmente a carico delle amministrazioni centrali, il cui debito è cresciuto di 30,4 miliardi di euro. Al contrario, il debito delle amministrazioni locali ha registrato una lieve diminuzione di 0,1 miliardi di euro, mentre il debito degli enti di previdenza è rimasto sostanzialmente invariato.

Un dato significativo è la lieve diminuzione della vita media residua del debito, che è passata da 7,8 anni del mese precedente a 7,7 anni a giugno. Inoltre, la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è scesa al 23,1%, rispetto al 23,3% del mese precedente. Parallelamente, la quota detenuta da non residenti a maggio (l’ultimo mese per cui questo dato è disponibile) si è attestata al 28,9%, in leggero aumento dal 28,8% di aprile. La quota di debito detenuta dagli altri residenti, principalmente famiglie e imprese non finanziarie, è cresciuta al 14,3% rispetto al 14,1% del mese precedente.

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