Secondo stime aggiornate del Dipartimento di stato americano sono 27,6 milioni di persone in tutto il mondo vittime della tratta di esseri umani, tra cui il traffico sessuale e il lavoro forzato, numero che include ragazzi e ragazze. Coloro che sopravvivono sono gravati da conseguenze di lunga durata, dalla povertà al dolore fisico allo stress post-traumatico. Dal 2001, Usaid(Agenzia Usa per lo sviluppo internazionale) ha investito quasi 400 milioni di dollari in 88 paesi per prevenire la tratta e proteggere i sopravvissuti.
Più risorse e leggi adeguate
“Stiamo riunendo le parti interessate locali, nazionali e regionali per progettare e attuare una nuova legislazione per regolamentare meglio le industrie in cui la tratta è comune e per fornire ai funzionari delle forze dell’ordine migliori strumenti e risorse anti-tratta”, si legge in una nota dell’Agenzia. “Stiamo guidando gli sforzi di ricerca e raccolta di dati per far luce sui fattori chiave e sui flussi di traffico, in modo da sapere come utilizzare al meglio le nostre risorse, sia per sostenere gli sforzi per ritenere i trafficanti criminalmente responsabili, sia per aiutare a prevenire. Stiamo anche fornendo assistenza legale ai sopravvissuti per aiutarli a ottenere giustizia.”
Reclutamenti truffaldini
Nel sud-est asiatico, ad esempio, i trafficanti reclutano sempre più individui inconsapevoli che sono alla ricerca di lavori. Sempre di più i contatti avvengono attraverso il web e siti-truffa che offrono opportunità redditizie. I trafficanti costringono quindi le loro vittime a lavorare in condizioni di sfruttamento e abusivo per perpetrare truffe finanziarie che devastano le famiglie e costano all’economia globale circa un miliardo di dollari all’anno.
La situazione del Congo
Nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), donne e bambini sono le vittime primarie del traffico sessuale, del matrimonio forzato, del reclutamento di bambini soldato e del lavoro forzato in condizioni degradanti e pericolose. La violenza nella RDC orientale causata dalle azioni del gruppo armato M23 sostenuto dal Ruanda, che da solo è riuscito a spostare più di sette milioni di persone, aumentando il rischio di violenza sessuale e la tratta di donne e ragazze. Da marzo, Usaid ha lanciato uno sforzo quinquennale di contro-traffico nella RDC incentrato su donne, bambini e altri gruppi emarginati colpiti dalla tratta e dello sfruttamento umano. Attraverso la collaborazione con le parti interessate del governo e i partner locali, l’attività mira ad aiutare i leader nazionali e provinciali a coordinare gli interventi di contro-traffico; espandere l’accesso a servizi legali, medici e psicosociali completi per i sopravvissuti; e creare programmi progettati specificamente per educare le comunità su come riconoscere gli schemi di tratta, rispondere ai casi di tratta e modificare le norme di genere dannose che normalizzano la violenza sessuale e il traffico di donne e bambini.