“La democrazia non è un crimine, mentre l’autocrazia è il vero ‘male’, ha dichiarato il presidente di Taiwan, Lai Ching-te, in risposta alla minaccia cinese di imporre la pena di morte ai separatisti ‘irriducibili’ di Taiwan. Pechino, che considera Taiwan parte del proprio territorio, ha mostrato ostilità verso Lai, definendolo un ‘separatista’ e organizzando esercitazioni militari in seguito alla sua nomina. Venerdì, la Cina ha pubblicato nuove linee guida per punire chi sostiene l’indipendenza di Taiwan, nonostante i tribunali cinesi non abbiano giurisdizione sull’isola. In una conferenza stampa, Lai ha ribadito che la Cina non ha il diritto di sanzionare il popolo di Taiwan o di violare i loro diritti oltre confine. Ha esortato Pechino a riconoscere la Repubblica di Cina e ad avviare un dialogo con il governo taiwanese. L’isola ha registrato un incremento dei voli militari cinesi da giovedì a domenica, con 115 aerei che si sono avvicinati fino a 31 miglia nautiche dalle sue coste. Negli ultimi quattro anni, la Cina ha intensificato l’attività militare intorno a Taiwan come parte di una campagna di pressione.
Il futuro
Lai respinge le rivendicazioni di sovranità di Pechino e afferma che solo il popolo di Taiwan può decidere il proprio futuro. Ha offerto colloqui alla Cina, ma è stato respinto. Pechino sostiene che qualsiasi mossa per dichiarare formalmente l’indipendenza di Taiwan giustificherebbe un attacco all’isola. Il governo di Taipei afferma che Taiwan è già un paese indipendente e non ha intenzione di cambiare questa realtà. Il governo repubblicano si rifugiò a Taiwan nel 1949 dopo aver perso la guerra civile contro i comunisti. Lai ha annunciato che chiederà alla Corte costituzionale di sospendere il pacchetto di riforme parlamentari approvate dall’opposizione, la quale sostiene che le riforme sono necessarie per garantire maggiore responsabilità, mentre il DPP afferma che sono state imposte senza un’adeguata discussione.”