Navi della guardia costiera cinese hanno bloccato mezzi navali della guardia costiera filippina nel conteso Mar Cinese Meridionale, nei pressi della Second Thomas Shoal. Nello scontro sono rimasti feriti quattro membri dell’equipaggio filippino. La Cina ha parlato di di intrusione illegale mentre la task force filippina ha condannato le azioni cinesi come tentativi di ostacolare una missione di rifornimento. Il Dipartimento degli Affari Esteri di Manila ha protestato contro le azioni di Pechino, chiedendo il ritiro immediato del le navi cinesi dalla secca di Ayungin, rivendicata anch’essa dalla Cina che ha circondato l’atollo con navi della guardia costiera e marina. Incidenti tra le navi di entrambi i paesi sono frequenti.
Le reazioni
Washington ha condannato le azioni cinesi, ribadendo il suo sostegno alle Filippine. Anche Australia e Giappone hanno espresso preoccupazione. Le dispute nel Mar Cinese Meridionale saranno discusse in un vertice dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico e dell’Australia. Il presidente filippino Ferdinand Marcos Jr. ha dichiarato che la sua amministrazione farà tutto il necessario per proteggere il proprio territorio, pur mantenendo il dialogo con la Cina. Un diplomatico del sud-est asiatico ha affermato che Filippine e Vietnam lanceranno l’allarme sulle azioni cinesi durante il vertice. I filippini hanno accusato la Cina di bloccare le proprie navi e di usare cannoni ad acqua e laser accecanti. Pechino, dal canto suo, accusa le Filippine di provocazioni e ha affermato di difendere la propria sovranità. Gli scontri hanno aumentato il timore di un conflitto più ampio che potrebbe coinvolgere gli Stati Uniti. Funzionari di entrambi i paesi hanno concordato di ridurre le tensioni, ma gli ultimi scontri dimostrano la difficoltà di farlo. Gli Stati Uniti hanno avvertito che difenderanno le Filippine in caso di attacco. Anche Brunei, Malesia, Vietnam e Taiwan rivendicano parti del Mar Cinese Meridionale.