lunedì, 23 Dicembre, 2024
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Brindisi da Capitale d’Italia nel 1943, sotto i riflettori del mondo per il G7 2024

Due momenti storici, a distanza di 80 anni, che caratterizzano la terra di Puglia e, in particolare, una delle aree più suggestive dello stivale, fino a ieri sotto i riflettori per motivi non belli che si vorrebbe non affiorassero mai alla mente. Trattasi di un momento di recrudescenza del fenomeno del contrabbando di tabacchi lavorati esteri ad opera di vere organizzazioni contrabbandiere che hanno seminato nel 2000 terrore tra la gente e fatto due vittime tra il personale della Guardia di Finanza preposta, per compiti istituzionali a prevenire e reprimere tale illecito traffico a salvaguardia delle casse dell’Erario.

Ora è proprio la Guardia di Finanza a svolgere un ruolo fondamentale per garantire la sicurezza in mare per il sereno svolgimento del grande evento mondiale intorno al G7 nei giorni 13, 14 e 15 giugno.

Nel lontano 10 settembre 1943 Brindisi diventava, improvvisamente, fino al febbraio 1944, la Capitale d’Italia perché il re Vittorio Emanuele III e Pietro Badoglio erano in fuga da Roma, a seguito degli eventi della Liberazione.

Nel 1927, con l’avvento del fascismo, Brindisi diventa provincia e viene dotata di edifici scolastici, di palazzi istituzionali e anche di importanti infrastrutture, tra cui l’aeroporto militare.

È interessante ricordare come i romani ebbero l’ardire, sin dal II secolo a.C., di collegare Roma a Brindisi tramite l’attuale Via Appia, attraversando, tra altre località, Taranto e Benevento, con terminale proprio ove attualmente insistono le due colonne, prospiciente il lungomare. Un percorso lungo circa 540 km, ottima via di collegamento, con il porto di Brindisi, per la conquista dei Balcani e della Grecia.

Con la caduta dell’Impero Romano,`Brindisi subisce varie dominazioni, tra cui dai Longobardi, dai Saraceni e dai Bizantini.

L’imperatore Federico II di Svevia, avendo una particolare predilezione per Brindisi, decide di farvi costruire nel 1227 l’attuale robusto castello facendo, successivamente, nel 1240, ampliare il preesistente arsenale situato nel seno di Ponente, in contrapposizione al seno di Levante, nel quale si sviluppa la zona industriale.

Il terremoto del 1456 distrugge la città, riedificata poi da Ferdinando I d’Aragona.

Avviene che – sotto la dinastia `borbonica, ad opera dell’ingegnere Andrea Pigonati, da cui il nome all’attuale canale Pigonati e con la successiva apertura del canale di Suez nel 1869 – Brindisi diventa terminale europeo della Valigia delle Indie (così denominato il percorso internazionale che collegava Londra a Bombay nel periodo 1870. Nel libro “Il giro del mondo in 80 giorno”, pubblicato nel 1874 dallo scrittore francese Jules Verne, vi è traccia del collegamento con le Indie.

Durante la prima guerra 1915-18 Brindisi, considerato porto sicuro, diventa base della flotta italiana e delle navi alleate che operavano nel basso Adriatico, nonché anche ottima base di partenza e atterraggio di idrovolanti.

Durante il Governo Giolitti viene realizzato il grande Acquedotto Pugliese con il quale viene risolto il problema della penuria di acqua quasi in tutta la Puglia.

È proprio l’attuale Castello Svevo, a ridosso del centro storico della città di Brindisi, sede della Marina `Militare (attuale 2 Reggimento San Marco) che nel 1496, insieme alla città, viene consegnato al doge sotto il “protettorato” della Repubblica di Venezia al quale gli viene descritto come “bello e fortissimo, che domina la città e gli altri castelli”.

Per tutto l’800 il castello viene adibito a bagno penale e poi a carcere fino al 1909 e dal 1910, percepita l’importanza strategica di Brindisi nell’Adriatico, ne viene ufficializzato il ruolo di piazzaforte militare.

Il suo ampio cortile a forma trapezoidale e l’alta muraglia, con un magnifico mastio o maschio (torre principale) con funzione di entrata e altre sei torri ne esaltano la sua maestosità e sicurezza.

Brindisi vanta un aeroporto dotato della migliore pista di atterraggio d’Italia con qualsiasi condizione meteorologica.

In questi giorni, la cittadinanza di Brindisi e quella dell’intera area dei Comuni limitrofi (Fasano, Savelletri e Borgo Egnazia, sede del G7), presso cui sono state eseguite numerose vere e proprie opere di bonifica e di restauro, nonché allestiti ben sette eliporti e predisposte elevate misure di sicurezza, vive inevitabili temporanei disagi per le restrizioni di circolazione. Il tutto, comunque, viene compensato dall’elevato prestigio e dal ritorno di immagine per le località interessate e per l’intera Italia.

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