domenica, 24 Novembre, 2024
Attualità

I veri amici di Israele, sempre più isolato

Non è un momento facile per il popolo israeliano. 7 mesi dopo l’orribile pogrom dei terroristi di Hamas le ferite sono tutte aperte. La metà degli ostaggi è ancora in mano ai criminali. L’impegno militare massiccio sulla Striscia sta avendo risultati inferiori alle aspettative, a causa della vastissima estensione dei tunnel che Hamas ha costruito, indisturbata, per decenni. Le sofferenze inflitte alla popolazione civile di Gaza non sono accettabili. Il Paese è spaccato come non mai. Divisioni profonde sulla conduzione delle operazioni lacerano il Governo. Anche i vertici militari non hanno una linea comune. I rapporti con i Paesi arabi moderati si sono improvvisamente deteriorati. Perfino le relazioni con l’alleato di ferro, gli Stati Uniti, sono al minimo storico.

In questo scenario deteriorato arrivano dalle due corti dell’Aja dei colpi che offendono l’onore di un popolo che ha subito sofferenze immani. L’unico che non sembra accorgersi di tutto questo è l’uomo che da oltre 15 anni governa, nonostante inchieste pesanti a suo carico che ha cercato di schivare con un riforma della giustizia contestata nelle piazze e bocciata dalla Corte suprema.

L’isolamento internazionale crescente di Israele non può che addolorare i suoi veri amici, quei popoli e quegli Stati che sono e saranno sempre al fianco di Tel Aviv nella difesa del suo diritto all’esistenza. Ma sono propio questi amici incrollabili che non possono accettare l’ostinazione con cui Netanyahu rifiuta di ascoltare i loro consigli. Troppe volte il Primo ministro ha opposto non secco no alle pressanti richieste del Presidente Biden di usare moderazione e di non distruggere il dialogo faticosamente avviato con Paesi arabi che vogliono riconciliarsi con Israele.

La soluzione due Stati due popoli è l’unica che consente la fine di ostilità che durano da troppi anni e che isola l’’asse del male nel Medio Oriente rappresentato dall’Iran, dalla Siria con il beneplacito della Russia e il silenzio assenso della Cina. Quale altro prezzo deve pagare Israele perché Netanyahu capisca di aver commesso errori imperdonabili? Si faccia da parte e consenta la nascita di un governo equilibrato Gli amici non abbandoneranno Israele ma Israele deve liberarsi di Netanyahu.

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