Jason Palmer, il meno conosciuto tra i candidati presidenziali democratici, ha concluso la sua campagna elettorale mercoledì, dopo la sorprendente vittoria alle primarie delle Samoa Americane.
Investitore nel campo dell’educazione tecnologica e ex collaboratore della Bill & Melinda Gates Foundation, Palmer aveva già manifestato il suo appoggio per la rielezione del presidente Joe Biden. Riuscendo a guadagnare tre delegati su quasi 4.000 alla convention democratica, aveva sorpreso vincendo contro Biden nelle Samoa Americane, l’unico territorio che il presidente non è riuscito a conquistare in queste elezioni. Prima del suo inaspettato successo nel Super Tuesday, non aveva mai messo piede nelle Samoa, ma aveva tenuto quattro eventi virtuali per coinvolgere gli elettori della regione. Palmer aveva auspicato che Biden lasciasse spazio a nuove figure emergenti nel partito, menzionando se stesso e governatori democratici come Gretchen Whitmer del Michigan, Jared Polis del Colorado e Gavin Newsom della California.
L’investimento
NBC News lo colloca al terzo posto per numero di delegati, alla pari con il rappresentante Dean Phillips del Minnesota, che ha investito oltre 7 milioni di dollari nella sua campagna prima di ritirarsi a marzo, mentre Palmer ha speso meno di un milione fino ad aprile. L’ultima presenza di Palmer in campagna elettorale è stata in West Virginia, dove ha ottenuto l’11% dei voti alle primarie democratiche, contro il 70% di Biden. Nonostante la conclusione della sua campagna, intende rimanere politicamente attivo, supportando candidati al Congresso determinati a plasmare il futuro della democrazia americana attraverso “INSIEME!”, una piattaforma che promuove la raccolta fondi per progetti giovanili. Palmer si è impegnato a donare a dieci iniziative per i diritti riproduttivi in altrettanti stati e ha confermato che il suo team sarà presente alla convention, con trattative in corso riguardo il suo ruolo futuro.