Lo svizzero Nemo ha conquistato il trofeo dell’Eurovision, diventando il primo vincitore non binario nella storia del concorso. La vittoria arriva al termine di una gara lacerata da tensioni e polemiche, con il concorrente olandese Joost Klein, espulso per un incidente nel backstage su cui sta indagando la polizia. Nonostante gli organizzatori abbiano cercato di tenere da parte la politica, migliaia di persone sono scese in strada per protestare contro l’inclusione di Israele nel concorso dopo che la concorrente del paese, Eden Golan, si è qualificata per la finale. Ci sono stati fischi da parte del pubblico mentre, sabato sera, si esibiva l’artista. Il pubblico ha anche fischiato il capo del concorso, Martin Österdahl.
Esperienza intensa
Intervenendo alla conferenza stampa, l’artista svizzero Nemo ha affrontato le controversie che hanno visto la settimana dell’Eurovision diventare tumultuosa, “Tutta questa esperienza è stata davvero intensa e per nulla piacevole – ha dichiarato – C’erano molte cose che non sembravano riguardare solo l’amore e l’unità, e questo mi ha reso davvero triste. Spero davvero che l’Eurovision possa continuare a difendere la pace e l’amore in futuro, e penso che ci sia ancora molto lavoro da fare”. Nemo avrebbe voluto introdurre una bandiera non binaria ma Eurovison ha negato il permesso. Gli organizzatori hanno anche impedito ad artisti e fan di esporre la bandiera palestinese all’evento di quest’anno. Il musicista, 24 anni, ha detto di essere “incredibilmente orgoglioso” di essere il primo vincitore non binario del concorso, aggiungendo che le persone queer hanno bisogno di essere ascoltate e comprese. “Sapere che una canzone in cui parlo della mia storia ha toccato così tante persone, e forse ha ispirato altre persone a rimanere fedeli alle loro storie – ha concluso – è la cosa più folle che mi sia mai capitata”.