Le vivaci e scintillanti insegne al neon di Hong Kong stanno lentamente svanendo dal panorama urbano, perdendo il loro posto tra le strade della città. Questi simboli, un tempo onnipresenti e brillanti, non solo servivano come reclami pubblicitari ma erano anche icone culturali di rilievo, illuminando celebri film e attirando flussi di turisti da tutto il mondo. L’artista Jive Lau, con un pizzico di nostalgia, ricorda gli aneddoti che si celano dietro questi simboli luminosi e colorati. La loro eclissi si può attribuire a vari fattori: l’ascesa dei LED, meno costosi e più efficienti, l’introduzione di normative più severe e un incremento nei controlli di sicurezza che hanno reso difficile mantenere queste insegne. Per alcuni abitanti della città, questo cambiamento rappresenta una graduale erosione dell’essenza stessa di Hong Kong, già messa a dura prova da recenti tumulti politici e sociali e dall’isolamento internazionale a causa della pandemia di COVID-19. Lau esprime rammarico per il declino di tale distintiva estetica urbana, che ha contribuito a definire l’identità di Hong Kong per decenni.
Calo di affluenza
Contemporaneamente, Yuen Siu-lam, proprietario del ristorante Hop Hing Hot Pot, nota un calo significativo di affluenza, un fenomeno che egli collega alla rimozione del suo cartello al neon, un tempo attrazione luminosa per i clienti. Il Tetra Neon Exchange, con l’impegno di persone come Cardin Chan, si adopera nel salvataggio di queste insegne storiche, nel tentativo di preservare il retaggio culturale e l’identità visiva della città. Le attività di conservazione e restauro mirano a tenere in vita l’importanza di questi simboli storici. Nonostante il futuro incerto che incombe su queste opere d’arte urbana, Wu Chi-kai, un maestro artigiano del neon, mostra ottimismo e spera nella sopravvivenza e nella rinascita di questa forma d’arte luminosa, testimoniando la resilienza e la creatività che caratterizzano lo spirito di Hong Kong.