L’Italia dice no alla “spiralizzazione” del conflitto in Ucraina. Il termine è del ministro della Difesa, Guido Crosetto, secondo il quale alla proposta del Presidente francese Macron di inviare truppe europee risponde “assolutamente no” perché “innescherebbe una ulteriore spiralizzazione del conflitto che non gioverebbe soprattutto agli stessi ucraini. Insomma, non esistono le condizioni per un nostro coinvolgimento diretto”. “A differenza di altri”, ha ricordato Crosetto, “noi abbiamo nel nostro ordinamento il divieto esplicito di interventi militari diretti, al di fuori di quanto previsto dalle leggi e dalla Costituzione. Possiamo prevedere interventi armati solo su mandato internazionale, ad esempio in attuazione di una risoluzione dell’Onu”. Il ministro della Difesa, invece, suggerisce di continuare a “tessere la tela della diplomazia.”
La Russia avanza
La Russia continua ad avanzare in territorio ucraino e potrebbe “prendere i Paesi baltici in sette giorni” se gli alleati di Kiev non intensificano il loro sostegno. Lo va ripetendo il “numero due” dei servizi segreti militari ucraini (Gur), il generale Vadim Skibitsky, secondo il quale la situazione al fronte “è difficile” e ha introdotto un nuovo allarme spiegando che “i russi prenderanno i Paesi baltici in sette giorni, mentre il tempo di reazione della Nato è di dieci giorni”. E anche il Presidente Zelensky continua a chiedere “decisioni tempestive e adeguate sulla difesa aerea dell’Ucraina, fornitura tempestiva di armi ai nostri soldati: questo è ciò di cui abbiamo bisogno in questo momento per proteggere vite umane”. Poi racconta che in una sola mattina i russi hanno compiuto quasi 400 attacchi in quasi tutte le regioni orientali dell’Ucraina. Infine il commento all’annuncio da Mosca di aver spiccato un mandato di arresto per Zelensky e il suo predecessore Petro Poroshenko: Kiev dice che si tratta di azioni che non valgono nulla. La Russia non è la Corte internazionale.
Armi chimiche e “ibride”
Da Mosca invece sono rispedite al mittente le accuse di attacchi “ibridi”. Il ministero degli Esteri sostiene che si tratta di “disinformazione”. “La Nato e la leadership dei singoli Stati membri stanno facendo ciò che sanno fare meglio, disinformazione – precisa il ministero russo – innalzando il livello di isteria anti-russa per giustificare la portata senza precedenti della militarizzazione dell’Europa”. Secondo Mosca, è stata la Nato a “scatenare una guerra ibrida contro la Russia in tutti gli ambienti operativi e in tutte le direzioni geografiche”. Un attacco “non solo ibrido – prosegue la nota del ministero della Difesa di Mosca – nel conflitto intorno all’Ucraina, i membri della Nato sono attivamente coinvolti in un vero confronto militare con il nostro paese. Non solo finanziano il regime di Kiev, forniscono armi, ma gli forniscono anche dati di intelligence, dopo di che le armi occidentali colpiscono civili e infrastrutture civili sul territorio russo”.
Turchia, sanzioni e zucchero
La Turchia non sostiene le sanzioni imposte dall’Occidente contro la Russia. Lo ha annunciato il capo della commissione Affari internazionali del Parlamento turco, Fuat Oktay, citato da Halk TV. “La Turchia non sostiene le sanzioni unilaterali” contro la Russia, ha detto Oktay, aggiungendo che la Turchia si sta impegnando per “porre fine al più presto possibile al conflitto ucraino” e per condurre a questo scopo i negoziati tra Mosca e Kiev. “Il nostro obiettivo, ovvero riportare Ucraina e Russia al tavolo dei negoziati, non è cambiato.” Intanto il Cremlino ha vietato l’esportazione di zucchero fino alla fine dell’estate per non causare ancora aumento del prezzo e inflazione.