domenica, 24 Novembre, 2024
Ambiente

Wwf, al via il ‘Mese delle Oasi’

Le Oasi Wwf, una rete di aree naturali protette distribuite su circa 27.000 ettari di territorio, rappresentano un prezioso tesoro per la biodiversità italiana e un fulcro per la conservazione degli ecosistemi. Queste aree, circa 100 in tutto il territorio nazionale, accolgono ogni anno circa 350.000 visitatori, offrendo loro non solo la possibilità di immergersi nella natura incontaminata, ma anche di contribuire attivamente alla sua tutela. L’‘Effetto Oasi’, tema di un recente report lanciato dal Wwf in occasione del Mese delle Oasi per la campagna OurNature, evidenzia il ruolo cruciale svolto da queste aree nel mantenimento della biodiversità e nella lotta al declino delle specie e degli habitat naturali.
Da oltre 57 anni, dall’apertura della prima Oasi a Burano in Toscana nel 1967, il sistema di aree protette gestito dal Wwf si è sviluppato in un complesso e articolato sistema, il primo in Italia gestito da un’associazione privata e tra i primi in Europa. Questo sistema impiega circa 150 persone nelle attività di gestione, fruizione e tutela, oltre a coinvolgere circa 500 volontari.

Ricerca scientifica

Le Oasi Wwf non sono solo luoghi di straordinaria bellezza naturale, ma anche centri di ricerca scientifica, educazione ambientale e recupero e ripristino ambientale. Negli anni, hanno giocato un ruolo centrale nella conservazione di specie simbolo come l’orso bruno marsicano, la lontra e il cervo sardo. In particolare, l’orso marsicano, protagonista di una campagna di raccolta fondi lanciata dal Wwf, trova rifugio e protezione nella Riserva Regionale – Oasi wwf Gole del Sagittario e in altre aree protette lungo il suo territorio di distribuzione. Le Oasi rappresentano quindi segnali di speranza per la sopravvivenza di questa specie minacciata.
Analogamente, la lontra, tutelata dal wwf sin dagli anni ’80, trova habitat sicuro nelle Oasi come quella di Persano, nel bacino del Sele in Campania, e in altre aree protette sparse per l’Italia.

Il cervo sardo

La conservazione del cervo sardo, una sottospecie endemica, è affidata principalmente alla Riserva di Monte Arcosu, ora parte del Parco Regionale del Gutturu-Mannu, gestita dal Wwf Italia. Grazie a interventi di gestione oculata del territorio e attività di antibracconaggio, il numero di cervi sardi è aumentato, consentendo l’espansione del nucleo residuo. Le Oasi Wwf non solo proteggono le specie, ma contribuiscono anche al ripristino degli habitat naturali in declino. Attraverso interventi di restauro ecologico e ripristino di ambienti aperti, come quelli eseguiti nell’Oasi di Valtrigona e di Valle Averto, queste aree si pongono come punti di riferimento per la conservazione e la rigenerazione degli ecosistemi.
Inoltre, le Oasi rappresentano importanti luoghi di educazione ambientale, dove migliaia di studenti partecipano ogni anno a laboratori e attività didattiche volte a sensibilizzare sulle tematiche legate alla conservazione della natura e alla sostenibilità.

Biodiversità italiana

Il Mese delle Oasi, aperto da ieri e fino al 26 maggio, è una festa dedicata alla biodiversità italiana e offre ai visitatori l’opportunità di immergersi nella bellezza della natura e di partecipare a una serie di eventi, visite guidate e laboratori dedicati alla scoperta degli ecosistemi locali.

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