Il panorama finanziario delle imprese italiane è stato attenzionatod al Centro studi di Unimpresa con un report finale che ha rivelato dati sorprendenti sui prestiti bancari non rimborsati nel Paese.
Con un ammontare complessivo di oltre 34 miliardi di euro, i prestiti non saldati rappresentano una sfida significativa per il settore bancario e per l’economia nel suo complesso. Della cifra totale, 13,1 miliardi corrispondono a sofferenze (la categoria peggiore, che equivale e perdite per gli istituti), 19,3 miliardi a inadempienze probabili (la fascia intermedia sul piano dei rischi) e 1,5 miliardi sono, invece, rate scadute (la tipologia che ha più probabilità di tornare alla regolarità).
Il record Lombardia
Il documento ha evidenziato che il record di non performing loan(i crediti deteriorati o prestiti non performanti) è detenuto dalle imprese della Lombardia, con quasi 8 miliardi di euro di arretrati, corrispondenti al 23% del totale nazionale: 2,6 miliardi sono sofferenze, 4,9 miliardi inadempienze probabili e 277 milioni rate scadute.
Al secondo e terzo posto nella classifica delle ‘regioni più indebitate’ c’è il Lazio, con 4 miliardi e 887 milioni (pari al 14% del totale), e l’Emilia Romagna con 3,2 miliardi (9,5%). La Sardegna, con 603 milioni (1,8%), l’Umbria con 487 milioni (1,4%) e la Calabria con 483 milioni (1,4%) sono, invece, il terzetto di coda nel ranking territoriale sui crediti ammalorati delle banche relativi ai prestiti concessi ad aziende e imprese familiari.Nel dettaglio: in Sardegna ci sono 305 milioni di sofferenze, 274 milioni di inadempienze probabili e 24 milioni di rate scadute; in Umbria ci sono 200 milioni di sofferenze, 263 milioni di inadempienze probabili e 24 milioni di rate scadute; in Calabria 200 milioni di sofferenze, 217 milioni di inadempienze probabili e 53 milioni di rate scadute.
Criticità al Nord Ovest
Il quadro territoriale dei non performing loan riflette in gran parte la distribuzione del prodotto interno lordo del Paese, evidenziando le differenze economiche regionali. Il Nord Ovest si posiziona al primo posto per criticità, con 10,5 miliardi di euro di prestiti non rimborsati, seguito dal Centro con 8,7 miliardi e dal Nord Est con 7,7 miliardi. Anche il Sud e le Isole presentano una quota significativa di debiti aziendali, con 5,5 miliardi e 2,1 miliardi rispettivamente.
I crediti deteriorati
Il Vicepresidente di Unimpresa, Giuseppe Spadafora, ha commentato l’analisi sottolineando l’importanza di tenere sotto controllo i crediti deteriorati delle imprese per due ragioni: “La prima è che la liquidità concessa a tassi variabili è soggetta ad aumenti delle rate e questo vuol dire, nel tempo, maggiori difficoltà nell’onorare le scadenze relativi ai rimborsi; il secondo motivo riguarda i tassi sui nuovi prestiti cioè condizioni di accesso al credito più sfavorevoli per le imprese rispetto agli anni scorsi”. Inoltre, ha criticato l’efficacia delle azioni governative, come la tassa sugli extraprofitti, nell’affrontare il problema dei prestiti non rimborsati e nel promuovere un cambiamento di atteggiamento nel sistema bancario verso le esigenze delle imprese.