Nella giornata di lunedì, la Cina ha rivelato i principali dati economici relativi ai primi due mesi dell’anno, offrendo un quadro misto mentre il paese continua a navigare tra sfide e opportunità. Secondo le statistiche ufficiali, diversi indicatori hanno registrato risultati migliori rispetto alle previsioni, ma persistono alcune preoccupazioni. La produzione industriale ha rappresentato uno dei punti salienti, crescendo del 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo dato ha superato notevolmente le aspettative degli analisti, che avevano previsto un incremento del 5%. Le vendite al dettaglio hanno anch’esse superato le aspettative, aumentando del 5,5%, sebbene il tasso sia inferiore all’incremento del 7,4% registrato a dicembre. Nel settore dei servizi, la produzione è cresciuta del 5,8% su base annua, trainata principalmente dal settore dell’ospitalità e della ristorazione.
Il portavoce dell’Ufficio nazionale di statistica, Liu Aihua, ha attribuito questi risultati positivi agli effetti della politica macroeconomica, sottolineando che l’economia interna sta riprendendo slancio.
Calo degli investimenti
Ma, nonostante i segnali più positivi, il calo degli investimenti immobiliari continua a pesare sulla crescita complessiva della Cina. Gli investimenti in questo settore sono diminuiti del 9%, con i prezzi delle case che hanno registrato un ribasso nelle principali città cinesi, nonostante i tentativi di stimolo come il record di taglio dei tassi ipotecari. Questa diminuzione si verifica in un momento in cui il paese sta lottando per uscire dalla prolungata crisi del mercato immobiliare. Escludendo il settore immobiliare, gli investimenti in immobilizzazioni sono cresciuti dell’8,9%, principalmente a causa della spesa per progetti infrastrutturali e produzione ad alta tecnologia, riflettendo gli sforzi del governo per promuovere la crescita attraverso nuovi settori come la bioproduzione e i veicoli spaziali.
C’è stata anche una nota positiva per quanto riguarda l’inflazione, con i prezzi al consumo che sono aumentati dello 0,7% a febbraio, interrompendo quattro mesi di calo. Nello stesso mese, l’inflazione core, che esclude alimentari ed energia, è aumentata dell’1,2%.