Le speculazioni sul prezzo del grano stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di centinaia di migliaia di aziende agricole in Italia, minacciando così la sovranità alimentare del Paese e aggravando la dipendenza dall’estero. A lanciare l’allarme è la Coldiretti, evidenziando come le importazioni di grano dalla Turchia e dalla Russia stiano colpendo duramente i produttori italiani, con le quotazioni che scendono al di sotto dei costi di produzione. Il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini ha sottolineato la necessità di un intervento immediato per sostenere le aziende agricole italiane, proponendo di portare a 30 milioni di euro la dotazione del Fondo nazionale per i contratti di filiera del grano. È cruciale, ha aggiunto, garantire prezzi equi che non scendano mai al di sotto dei costi di produzione, come previsto dalla legge di contrasto alle pratiche sleali. Nel 2023 l’Italia ha registrato un’importazione senza precedenti di grano russo e turco, con quasi 900 milioni di chili arrivati nel Paese. Secondo l’analisi del Centro Studi Divulga, il Tmo, l’ente statale turco per i cereali, ha bandito una nuova gara internazionale per esportare ulteriori 150 milioni di chili di prodotto, alimentando ulteriormente la crisi nel settore agricolo italiano.
Crollo dei prezzi
Il flusso massiccio di grano straniero ha causato un crollo dei prezzi del grano nazionale, portandoli praticamente in caduta libera. I prezzi sono scesi drasticamente, mettendo a repentaglio la redditività delle aziende agricole e rendendo la coltivazione del grano antieconomica. Le quotazioni del grano pugliese, a esempio, sono diminuite di 25 euro a tonnellata in soli 10 giorni, raggiungendo il preoccupante valore di 335 euro a tonnellata a Bari. Coldiretti Puglia ha denunciato il via vai di navi mercantili provenienti dalla Turchia che stanno affondando ulteriormente i prezzi del grano locale. Questa situazione, oltre a minacciare la sostenibilità economica delle aziende agricole, mette a rischio anche l’assetto idrogeologico del Paese, aprendo alla desertificazione e pesando sul futuro delle aree rurali.