“Una rete nazionale a sostegno delle piccole imprese. Un circuito dove è possibile offrire il proprio lavoro e avere una platea di soci che acquistano o vendono servizi. Un impegno particolare lo stiamo concentrando nel sociale mettiamo in sinergia, enti pubblici, Comuni e imprese. Offriamo più servizi e nel contempo si crea più occupazione”.
Lunga premessa per Angelo D’Ottavio, presidente della rete Abrex (in Italia ogni regione ha un suo logo, e l’Abruzzo è gemellato con il Sardex ossia la Sardegna), spiega come il circuito sia la disponibilità delle imprese a fornire i propri servizi ad altre che ne fanno richiesta, il tutto quantificato economicamente con una unità di misura di 1 Abrex (del valore di un 1 euro). Le attività che possono entrare economicamente in sinergia sono illimitate al pari dei settori produttivi .
“La nostra è una economia circolare, di scambio di lavoro e servizi, parificato con acquisto o offerta di altri servizi che è la vera moneta di scambio, il tutto avviene all’interno della rete che conta migliaia di associati”, spiega D’Ottavio, “noi definiamo tutto questo ‘moneta sociale’ il sistema funziona e si autoalimenta facendo entrare in sinergia la platea di soci e fornitori di servizi. Un percorso virtuoso di impegno e responsabilità. Grazie ad una serie di accordi si può sconfinare da una Regione all’altra, come ad esempio nel caso della offerta turistica, commerciale, di prodotti, di lavoro tecnico e specializzato”.
Secondo i promotori del circuito l’innovazione sta nel fatto che ognuno può trovare conveniente offrire il proprio lavoro o servizi ad altri soggetti che a loro volta pagheranno con il loro lavoro, poi una volta ottenuti dei crediti si possono convertire nell’utilizzo o acquisto di beni o di altri servizi.
“Abrex.net ti offre fin da subito”, fa presente D’Ottavio, “la possibilità di entrare in contatto con centinaia di nuovi fornitori.
Milioni di euro di beni e servizi messi a disposizione da altre aziende come la tua sono acquistabili in Crediti Abrex. Una irripetibile occasione per risparmiare liquidità e fare acquisti che possono essere ripagati semplicemente offrendo ad altri iscritti beni e servizi”.
“Abbiamo realizzato una serie di accordi istituzionali con Enti pubblici e strutture private per dar man forte alla richiesta di servizi nell’ambito sociale”, prosegue D’Ottavio, “ci sono cooperative e società che lavorano in questo settore, adesso potranno fare meglio e di più perché avranno a disposizione un circuito più ampio e garantito”. Altro punto di forza è la movimentazione di denaro all’interno del proprio circuito, i dati economici sono positivi solo il settore dei servizi turistici in sinergia con altre regioni ha sviluppato un giro di 3 milioni di euro.
C’è, infatti, oltre l’Abruzzo la sinergia nazionale su più ampia scala, che permette uno scambio virtuoso e remunerato tra diversi partner. “I nostri associati”, prosegue Angelo D’Ottavio, possono dialogare in modo diretto e con le tutte le garanzie con ciascun associato di altra regione, stabilire un rapporto di mutuo interesse, sapendo che ciò che fa ha la sicurezza di essere remunerato. Alla politica e alle istituzioni chiediamo non sostegno economici ma meno burocrazia e più attenzione”.