lunedì, 23 Dicembre, 2024
Economia

Urso: Interesse per la siderurgia italiana. 4 Dipartimenti per le imprese

Una rapida riorganizzazione del Ministero delle Imprese e del Made in Italy per affrontare le sfide economiche del Paese e per creare un ambiente favorevole per lo sviluppo e la crescita delle imprese locali. Ecco il mood che ha spinto il Mimit a una nuova struttura organizzativa interna, presentata ieri dal Ministro Adolfo Urso: “Cambiando la denominazione (ex Ministero dello Sviluppo economico, ndr) e la mission, dovevamo cambiare anche l’organizzazione, così come nel frattempo abbiamo realizzato per la prima volta da tanto tempo una politica industriale rivolta alle aziende, che sono il fattore trainante di una politica finanziaria, e rivolta all’eccellenza del Made in Italy, riconosciuta in tutto il mondo”, le sue parole.

L’obiettivo principale della riorganizzazione, conclusasi in un tempo record di soli 63 giorni, è quello di garantire un supporto più efficace ed efficiente alle imprese italiane, incoraggiando l’innovazione, l’investimento e l’eccellenza del territorio.

Quattro dipartimenti

La nuova struttura del Ministero sarà composta da quattro dipartimenti e nove direzioni generali, progettati per rispondere alle principali esigenze delle industrie italiane. I quattro dipartimenti sono quelli per le politiche per le imprese, dipartimento per il digitale, la connettività e le nuove tecnologie, il dipartimento mercato e tutela, e infine quello per i servizi interni, finanziari, territoriali e di vigilanza. “In questo anno abbiamo fatto delle importanti riforme, altre abbiamo intenzione di realizzarle a partire dalla presentazione del documento ‘Made in Italy 2030’, punto di riferimento per le imprese”, ha spiegato Urso che ha anche aggiunto che “sono più interessi di più imprese multinazionali a investire sulla siderurgia in Italia, come hanno dimostrato anche i recenti accordi che hanno interessato i siti industriali di Piombino”.

Le novità

Entrando nello specifico, il primo dipartimento, guidato da Amedeo Teti, si concentrerà sulle politiche volte a garantire agli imprenditori gli strumenti necessari per realizzare investimenti efficaci e sostenibili: sarà fondamentale per promuovere un clima favorevole agli investimenti e per facilitare l’accesso al credito e agli incentivi finanziari. Il secondo dipartimento, sotto la guida di Eva Spina, si concentrerà sull’adozione di tecnologie fondamentali per le transizioni digitali e verdi: sarà responsabile di promuovere l’innovazione tecnologica e di facilitare l’adozione di soluzioni sostenibili nel contesto aziendale. Il terzo dipartimento, nuovamente guidato da Teti, sarà dedicato al mercato e alla tutela della concorrenza: avrà il compito di sviluppare regole chiare e garantire un ambiente competitivo equo e trasparente per le imprese italiane. Infine, il quarto dipartimento, affidato a Benedetto Mineo, si concentrerà sui servizi interni, finanziari, territoriali e di vigilanza: sarà fondamentale per garantire una presenza e un’organizzazione territoriali che avvicinino quotidianamente le imprese alle opportunità e agli strumenti del Ministero.

Dallo scorso assetto organizzativo, al Ministero sono raddoppiate intanto le donne con incarico di dirigenza generale di prima fascia. Negli uffici di gabinetto, due dei tre vice capo gabinetto e tre dei sei dirigenti sono donne. Nel complesso, all’esito della riorganizzazione, il 40% delle divisioni risulta guidate da donne.

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