Nella giornata di domenica, la guardia costiera cinese ha annunciato un aumento delle attività di pattugliamento intorno a un gruppo di isole controllate da Taiwan, situato al largo della costa. Questo avviene in un momento di crescente tensione, seguito alla tragica morte di due cittadini cinesi a bordo di un motoscafo mentre cercavano di fuggire da una nave della guardia costiera taiwanese. Taiwan ha espresso preoccupazione per la presenza di pescherecci cinesi e altre navi nelle acque sotto il suo controllo, soprattutto intorno alle isole Kinmen e Matsu. La Cina, da parte sua, ha condannato le azioni di Taiwan, definendo “malvagio” l’incidente vicino all’isolotto di Beiding di Kinmen. La guardia costiera cinese ha dichiarato l’intenzione di rafforzare le sue forze di polizia marittima e condurre regolari pattugliamenti e ispezioni nelle acque intorno a Kinmen e Xiamen, al fine di mantenere l’ordine delle operazioni e garantire la sicurezza dei pescatori.
Tensioni cresciute
Tuttavia, le tensioni sono cresciute ulteriormente quando l’Ufficio cinese per gli affari di Taiwan ha dichiarato che, nonostante la forte indignazione per le morti avvenute, non esistono acque vietate nella regione. Secondo l’ufficio, i pescatori di entrambe le parti dello Stretto di Taiwan operano da tempi antichi nelle zone di pesca tradizionali dell’area marittima di Xiamen-Kinmen e non dovrebbero esserci concetti come “acque vietate o limitate”. In risposta, il Consiglio per gli affari continentali di Taiwan per la politica cinese ha ribadito l’intenzione delle forze taiwanesi di far rispettare le regole che vietano l’accesso cinese non autorizzato alle acque di Taiwan intorno a Kinmen.