sabato, 16 Novembre, 2024
Ambiente

Greenwash net zero: le bugie delle imprese

Una recente ricerca di InfluenceMap, il think tank indipendente che conduce analisi basate sui dati relativi all’impatto delle imprese e della finanza sulla crisi climatica, rileva che il 58% di quasi 300 aziende della classifica Forbes 2.000 si trovano a rischio di “greenwash net zero” per la discrasia tra gli obiettivi aziendali e l’impegno politico nei confronti delle decisioni governative sul clima. In altre parole esistono differenze tra quanto dichiarato dalle imprese in tema di riduzione delle emissioni e le attività di lobbyng, tra enunciazioni e azioni concrete. “È chiaro che – ha commentato Catherine McKenna, CEO di Climate and Nature Solutions, presidente del gruppo di esperti di alto livello del Segretario generale delle Nazioni Unite sugli impegni Net-Zero -, mentre le aziende si affrettano a mostrare i propri impegni climatici, troppe di loro non lo sostengono una politica governativa positiva sul clima. Non solo, molte aziende scelgono di indebolire i propri impegni climatici esercitando pressioni contro l’azione per il clima, ma i loro impegni per l’azzeramento delle emissioni nette semplicemente non sono credibili”.

Definire target science-based

Come era prevedibile tra quelle maggiormente “disallineate” con gli accordi di Parigi ci sono soprattutto quelle più inquinanti: imprese produttrici di combustibili fossili, aziende automobilistiche e di trasporto aereo. Il Rapporto, cioè, ha riscontrato una “correlazione positiva molto debole” tra il numero di pagine web aziendali che utilizzano il termine “net zero” e l’impegno sul clima, concludendo che molte imprese sfruttano la comunicazione sulla neutralità climatica senza perseguirla realmente. Per la sua valutazione, Influencemap ha utilizzato diverse fonti: siti web, canali social, media, informative rivolte agli investitori, consultazioni del governo pubblico e ha rilevato che quasi tutte le aziende (93%) possiedono pagine web contenenti termini net zero, per un totale di 189.276 pagine web ma l’83% di queste pagine web sono di proprietà del 22% delle aziende analizzate, suggerendo che solo un piccolo gruppo di aziende sta conducendo comunicazioni a zero emissioni ad alta intensità.

Inoltre, una piccola percentuale delle aziende che possiede pagine web aziendali contenenti termini “net zero” ha fissato obiettivi di neutralità climatica tenendo conto dell’iniziativa Science Based Targets, che vuole guidare il settore privato ad agire per il clima, aiutando le aziende a definire obiettivi di riduzione delle emissioni in linea con la scienza e con il livello di decarbonizzazione necessario per contenere l’aumento della temperatura globale al di sotto di 1.5°C. Definire target science-based non è semplice perché vanno studiati gli scenari climatici pertinenti al business aziendale, ma sono fondamentali per progettare roadmap climatiche affidabili e completamente personalizzate.

Tabella di marcia

Il rapporto dell’High-Level Expert Group on Sustainable Finance(HLEG) dal titolo “Integrity Matters” (l’integrità conta) del 2022 delle Nazioni Unite fornisce una “tabella di marcia per evitare che lo zero netto venga compromesso da false affermazioni, ambiguità e ‘greenwash'” e affinché i privati dimostrino in modo credibile l’allineamento con lo zero netto entro il 2050coordinandolo con l’impegno politico. “Gli attori non statali – si legge nel Rapporto – non possono esercitare pressioni per indebolire le ambiziose politiche governative sul clima né direttamente né attraverso associazioni di categoria o altri organismi”. L’ONU ha anche pubblicato una lista di controllo per le aziende che implementa la guida HLEG con raccomandazioni per “dimostrare coerenza” tra il piano di transizione e l’impegno politico e per avere una “strategia di escalation” se le associazioni industriali continuano a opporsi alla politica.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Rotta verso la sostenibilità con le Tecniche di Evoluzione Assistita

Giuseppe L'Abbate

Decretata la fine della pandemia, ma resta il Long Covid

Cristina Gambini

Scoperto un pianeta ‘super soffice’ con la densità dello zucchero filato

Chiara Catone

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.