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ELLY SCHLEIN SEGRETARIA PD

Le orecchie tappate del Pd e la voce dei suoi sindaci

Abuso d'ufficio e dintorni
venerdì, 12 Gennaio 2024
1 minuto di lettura

C’era una volta il “partito dei sindaci” una sorta di alleanza tra i migliori amministratori locali di sinistra che portavano voti e chiedevano di contare di più nel Pd. Sono sempre stati guardati con sospetto dall’oligarchia del partito.

Una spaccatura senza precedenti

Sull’abolizione del reato di abuso d’ufficio si è fatto di peggio. i sindaci del Pd sono d’accordo col Governo di destra-centro che, invece, Schlein accusa di voler favorire i malfattori. Ma gli amministratori locali del Pd non sono né sprovveduti né malfattori che usano le delibere per avvantaggiare se stessi o per danneggiare qualcuno. Si è creata così una grave spaccatura, l’ennesimo segnale di quanto si stia approfondendo la distanza tra un gruppo dirigente sempre più autoreferenziale e la realtà politica e sociale che quel partito dice di voler rappresentare.

Allarmi inascoltati

Su una tematica che riguarda prevalentemente gli amministratori locali, prima di prendere una posizione il Pd doveva ascoltare la voce dei suoi eletti che governano Comuni e Regioni: sono loro che quotidianamente si confrontano col rischio di finire nelle maglie di quel reato. Da tempo sindaci e assessori autorevoli e rispettati del Pd , lanciano il segnale d’allarme ricordando che l’abuso d’ufficio, anche nell’ultima versione, impedisce loro di governare le città con serenità e li espone alla discrezionalità assoluta di magistrati che applicano in modo confuso una norma imprecisa.

Una norma che fallisce nel 97% dei casi

Ogni anno migliaia di procedimenti penali vengono aperti per l’abuso d’ufficio, ma solo il 3% si conclude con sentenze definitive. Se una norma penale fallisce nell’identificare un reato nel 97% dei casi vuol dire che non funziona. Qualcuno ricorda persone perbene del Pd come Bassolino che si beccarono ben 19 processi per abuso d’ufficio, finiti con un nulla di fatto. Enzo Bianco già presidente dell’Anci e più volte sindaco di Catania, ha citato il caso in cui un magistrato accusava di abuso d’ufficio un sindaco perché aveva preso decisioni che la toga riteneva finalizzate ad aumentare il consenso popolare. Come se questo in democrazia fosse di per sé illegittimo.

L’ennesima acquiescenza del Pd verso Conte

Chi obietta che il reato non andava cancellato ma riscritto non ha prodotto alcun testo in grado di configurare in modo preciso i comportamenti che si vogliono sanzionare con l’abuso d’ufficio.
Purtroppo il Pd si sta sempre più appiattendo sul M5S e, anche in questo caso, come avant’ieri sull’Ucraina Schlein non capisce che così facendo porta voti a Conte. Ma i vertici del Pd ormai sono schiusi nella loro torre e non ascoltano le voci di dentro: sull’Ucraina hanno preferito spaccarsi, sull’abuso d’ufficio hanno scelto di umiliare i loro amministratori locali. Più democratici di così…..

Giuseppe Mazzei

Giuseppe Mazzei

Filosofo, Ph.D. giornalista, lobbista, docente a contratto e saggista. Dal 1979 al 2004 alla Rai, vicedirettore Tg1 e Tg2, quirinalista e responsabile dei rapporti con le Authority. Per 9 anni Direttore dei Rapporti istituzionali di Allianz. Fondatore e Presidente onorario delle associazioni "Il Chiostro - trasparenza e professionalità delle lobby" e "Public Affairs Community of Europe" (PACE). Ha insegnato alla Sapienza, Tor Vergata, Iulm e Luiss di cui ha diretto la Scuola di giornalismo. Scrivi all'autore

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