E’ finita la diatriba tra Kosovo e Serbia sulle targhe dei veicoli. D’ora in poi il Kosovo consentirà ai veicoli con targa serba di entrare nel suo territorio senza nascondere i simboli nazionali, seguendo così l’esempio di Belgrado e ponendo fine a uno scontro che dura da anni. Secondo quanto annunciato in una nota dal governo kosovaro “la decisione è un atto di buon vicinato che arriva dopo che la Serbia ha pienamente riconosciuto le targhe del Kosovo”.
Atto di buon vicinato
Con la dichiarazione di indipendenza del Kosovo dalla Serbia del 2008, che Belgrado insieme ai principali alleati Russia e Cina rifiuta di riconoscere, le targhe automobilistiche erano diventate un punto critico per l’esposizione dei simboli nazionali. Fino a quest’ultimadecisione i veicoli provenienti sia dal Kosovo che dalla Serbia potevano attraversare il confine solo se nascondevano i simboli con adesivi. Finalmente lo scorso 4 gennaio, nella riunione del governo, la leadership del Kosovo “ha approvato la decisione di eliminare il regime degli adesivi di carta o degli adesivi per le auto con targa serba”. La decisione è “un atto di buon vicinato e avviene dopo il pieno riconoscimento delle targhe della Repubblica del Kosovo da parte della Serbia”.
Indipendenza ancora in ballo
Il mese prima, a dicembre, la Serbia ha deciso di abbandonare questa pratica e di consentire il libero passaggio delle auto con targa kosovara, un passo che è stato elogiato dall’Ue. In precedenza, negli ultimi mesi del 2023, i serbi nei quattro comuni del nord del Kosovo, dove sono la maggioranza, aveva accettato di cambiare le targhe serbe, sulle quali avevano insistito fino ad allora, con quelle kosovare. Il governo serbo, però, ha sottolineato che il riconoscimento delle targhe automobilistiche del Kosovo non rappresenta in alcun modo il riconoscimento dell’indipendenza del Kosovo, che la sua ex provincia ha proclamato unilateralmente nel 2008.
Questione ventennale
Nel 2022, il Kosovo si era ritirato da un controverso piano per penalizzare i conducenti che non scambiavano le targhe dei veicoli emesse da Belgrado con quelle di Pristina. La minoranza serba del Kosovo – che rimane fedele a Belgrado e si considera ancora parte della Serbia – ha reagito per prima, lasciando l’amministrazione locale nel nord del Kosovo a maggioranza serba e poi istituendo posti di blocco, scontrandosi occasionalmente con la polizia. Ma da allora, il “99%” dei serbi del Kosovo ha volontariamente scambiato le targhe con quelle emesse da Pristina.