Il tribunale di Londra ha emesso una sentenza di condanna per Christopher Gibbons e Tyrone Patten-Walsh, due podcaster neonazisti accusati di incitamento all’odio e minacce mortali contro il principe Harry e suo figlio. Il giudice ha definito i due imputati “suprematisti bianchi devoti e impenitenti,” affermando che diffondevano ideologie razziste, antisemite, islamofobe, omofobe e misogine attraverso il loro podcast intitolato ‘Lone Wolf Radio’. Utilizzando pseudonimi nel loro show, Gibbons e Patten-Walsh hanno promosso un’agenda discriminatoria, affermando che la razza bianca rischiava il ‘genocidio’ a meno che non fossero prese misure per resistere. Incitavano apertamente alla violenza contro le minoranze etniche e auspicavano la punizione, incluso l’impiccagione, dei cosiddetti “traditori della razza,” specialmente coloro che avevano relazioni interrazziali. Questo atteggiamento discriminatorio è diretto anche nei confronti della moglie birazziale del principe Harry, Meghan. In un episodio particolarmente scioccante, Gibbons ha dichiarato che il Duca di Sussex dovrebbe essere “perseguito e ucciso giudizialmente per tradimento,” mentre ha definito il figlio di Harry, Archie, di 4 anni, una “creatura” che “dovrebbe essere soppressa”.
Pensiero distorto
Il giudice Peter Lodder, durante la lettura della sentenza, ha affermato che le prove dimostrano come i podcaster desiderassero vivere in un mondo dominato esclusivamente dalla razza bianca. Il loro pensiero distorto ritiene che la razza bianca abbia ceduto troppa influenza a gruppi etnici diversi. Nonostante il diritto alla libertà di espressione, il giudice ha sostenuto che Gibbons e Patten-Walsh avevano oltrepassato il limite accettabile. Gibbons, quarantenne, è stato condannato a otto anni di prigione, mentre Patten-Walsh, trentaquattrenne, a sette anni. Entrambi saranno sottoposti all’equivalente di libertà vigilata per tre anni dopo il loro rilascio. Il podcast ‘Lone Wolf Radio’, attivo fino a giugno 2020, contava 128 abbonati e circa 9.000 visualizzazioni su 21 episodi. Gibbons è stato anche condannato per la diffusione di documenti terroristici attraverso la sua libreria online di “radicalizzazione” neonazista, che vantava più di 2.000 abbonati.