Nessun trionfalismo, prudenza nelle previsioni, qualche autocritica, molta determinazione ad andare avanti e un guanto di sfida a chi vuole condizionarla.
Salda in sella
A Giorgia Meloni gli otoliti, che l’avevano costretta a letto, non hanno provocato vertigini e perdita di equilibrio di tipo politico. Anzi. Nella conferenza stampa il Presidente del Consiglio ha sfoggiato moderazione e abilità nell’esporre una linea dialogante con Mattarella, con l’Unione europea, con i sindacati, con la stampa e perfino con la magistratura, riservando strali polemici, com’è ovvio, solo verso Conte e il Pd.
Dopo 15 mesi di governo, Meloni si sente più sicura di sé anche perché ha preso le misure agli altri attori di maggioranza e opposizione e sa di non aver concorrenti che ne possano minacciare il prestigio e la poltrona. Al confronto televisivo con Schlein ci andrà convinta di stravincere il match.
Realista senza squilli di tromba
La consapevolezza di essere salda in sella le ha consentito anche di ammettere la sua insoddisfazione per alcuni risultati non raggiunti, come sull’immigrazione, di essere realista sulla carenza di risorse per i prossimi anni, di essere possibilista su una nuova edizione del Mes e di non chiudere – a differenza di Schlein – all’ipotesi di Draghi ai vertici dell’Ue.
D’altronde se vuole andare avanti nella costruzione del partito conservatore Meloni deve apparire ed essere rassicurante, non alimentare ansie, malumori e aggressività, non puntare sulla litigiosità ma sulla “forza dei nervi distesi”. Quando parla da Presidente del consiglio questo stile comunicativo appare coerente col progetto del partito conservatore. La sua abilità nelle risposte ai giornalisti le ha consentito anche di non ammettere che con la riforma del premierato al capo dello Stato viene tolto il potere principale che è quello di scegliere il Presidente del Consiglio, visto che lo elegge il popolo. Ma tant’è, è scritto così. Scontate le critiche delle opposizioni alla conferenza stampa.
Contro poteri occulti antidemocratici
Ma su un punto meritano attenzione: quando chiedono dettagli e chiarezza su chi cerca di dettare la linea al Governo provando a condizionarne l’esistenza nel buio. La risposta forse non verrà. Ma le opposizioni dovrebbero spiegare a Meloni che sono pronte a far quadrato con lei contro chiunque provi ad inquinare la vita pubblica tentando di violare le regole della democrazia e di violentare la volontà espressa dai cittadini.