lunedì, 14 Ottobre, 2024
Società

Giornata Mondiale dei Diritti Umani

La Dichiarazione Universale compie 75 anni

La Giornata Mondiale dei Diritti Umani fu istituita nel 1950 dall’ONU e da allora, ogni anno, il 10 dicembre la comunità internazionale celebra la Giornata dei diritti umani, per commemorare quel giorno del 1948 in cui l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione universale dei diritti umani.

10 dicembre 1948-2023 – i 75 anni della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

La Giornata Internazionale dei Diritti Umani del 2023 coincide con il 75° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (10 dicembre 1948-2023). Tantissime le iniziative che si svolgeranno in tutto il mondo e il denominatore comune è rappresentato da tre temi che dovranno caratterizzare il 2024 che è ormai alle porte: la libertà, l’uguaglianza e la giustizia per tutti.

Sono proprio questi i temi riportati sulla pagina web dell’ONU, per confermare l’impegno: “La Giornata dei diritti umani raccoglierà tutti i momenti della commemorazione di quest’anno e cerca di aumentare la conoscenza dell’universalità e dell’indivisibilità dei diritti umani, soprattutto tra i giovani, di ispirare le persone a creare un movimento di umanità condivisa e di metterle in grado di lottare per i propri diritti e di agire”.

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani tradotta in 500 lingue 

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani costituisce un documento di straordinaria importanza, si tratta della prima dichiarazione – nella storia moderna – dei diritti inalienabili dell’uomo, ovvero i diritti che devono essere riconosciuti ad ogni persona in quanto essere umano, senza distinzione di razza, colore, religione, sesso, lingua, origine, nascita o opinioni.

La Dichiarazione è stata tradotta in 500 lingue e, nel corso degli anni, questo fondamentale documento è stato recepito con carattere giuridicamente vincolante e da quasi tutti i governi del mondo, con l’impegno di adottare misure e normative interne idonee a garantire la protezione dei diritti umani.

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è un documento che dichiara i diritti irrinunciabili che tutti noi possediamo in quanto esseri umani, senza distinzioni di razza, colore, religione, sesso, lingua, origine, nascita o opinioni di alcun genere.

Purtroppo, però, anche se i diritti umani, ispirati a valori di uguaglianza, giustizia e dignità umana, sono dichiarati, scritti e riconosciuti in quasi tutto il mondo, non sempre quanto sancito dalla dichiarazione viene rispettato. I regimi autoritari, le guerre, la povertà compromettono i diritti di miliardi di esseri umani.

 

Alla Dichiarazione dei diritti umani si sono aggiunti numerosi documenti che vincolano giuridicamente i firmatari al loro rispetto:
o    1948 la Convenzione sul genocidio;
o    1950 la Convenzione Europea sui diritti dell’Uomo e delle libertà fondamentali;
o    1951 la Convenzione sui rifugiati;
o    1966 la Convenzione internazionale dei diritti civili e politici e la Convenzione Internazionale sui diritti economici, sociale e culturali;
o    1984 la Convenzione contro la tortura.
Secondo il rapporto 2021-2022 di Amnesty International “[…] nel 2021 […] in 67 stati sono state introdotte nuove leggi per limitare le libertà di espressione, di associazione o di manifestazione […]” mentre in 85 stati si ricorre all’uso eccessivo o non necessario della forza per disperdere proteste.

 

Rileggere la dichiarazione dei diritti dell’Uomo per una riflessione generale

Il 10 dicembre 2023 è, dunque, una data significativa. Una data all’insegna della quale potremo pretendere la fine di quelle guerre e di ogni altra forma di aggressione e di violenza che feriscono l’umanità. La Giornata Mondiale dei Diritti Umani deve stimolare una riflessione generale sulla necessità di assicurare, davvero a tutti, la difesa dei “diritti dell’uomo” in tutte le sue forme.

Le occasioni di partecipare a una riflessione condivisa, anche quest’anno, saranno tante e diffuse in quasi tutto il mondo. Una partecipazione che richiederebbe, prima di tutto, una attenta lettura della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo per poi riflettere sul contributo che ognuno di noi può dare per continuare a rendere attuali quei valori espressi nella Dichiarazione e per i quali, ancora oggi – dopo 75 anni – è indispensabile lottare.

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