sabato, 28 Dicembre, 2024
Politica

La guerra d’Indipendenza di Alemanno, una fuga indietro e un favore alla Lega

In politica c’è chi guarda avanti e chi usa lo specchietto retrovisore. Succede a sinistra, a destra e nella galassia del centro. Giorgia Meloni, dal settembre 2022 è impegnata a traghettare la destra verso un futuro da partito conservatore di massa. Viaggiando intorno al 30%, Fratelli d’Italia non può più essere il partito che era quando raggranellava il 4-6%. Un leader politico deve saper interpretare il consenso che raccoglie, senza intestardirsi a ripetere giaculatorie del passato ma proponendo contenuti nuovi e dando voce ad esigenze che non si sentono altrimenti rappresentate. La sinistra, purtroppo, non capisce, o fa finta di non capire, che lo sforzo di Giorgia Meloni dovrebbe essere apprezzato anche da quelle sponde e dovrebbe essere perfino incoraggiato. Ostinarsi a dire che questa è la destra peggiore di sempre è una falsità e un oltraggio al buon senso.
Probabilmente qualcuno a sinistra vedrà con favore l’iniziativa di Gianni Alemanno che ha sta creando un partito per dare fastidio a Giorgia Meloni, tentare di sottrarle qualche voto e ricicciare una sloganista piena di contraddizioni. Alemanno grida al tradimento, accusa Meloni di essere schiacciata sull’America ma nello stesso tempo chiede l’uscita dall’euro Una volta la destra anti-Usa era fieramente europeista. Ma tant’è. Alemanno se la prende con la Nato, con Israele, freddo con l’Ucraina ma non con Putin invoca la liberazione della Palestina…(liberazione da cosa?) Si ritrova in sintonia con un comunista purosangue, come Marco Rizzo. Il che non imbarazza nessuno dei due. Ma è eloquente sulla confusione di idee e di culture politiche in cui nasce la creatura dell’ex sindaco di Roma e già Ministro dell’Agricoltura. Insomma non proprio un outsider del potere. A cosa servirà questo rigurgito di una destra confusionaria, anticapitalista, antiamericana, anti-europea, anti-israeliana, ma non altrettanto anti Putin e Xi Jinping? In vista delle elezioni europee proverà a frenare la crescita di Fratelli d’Italia facendo un regalo a Salvini che non vede l’ora di brindare ad un indebolimento di Meloni. Non sappiamo se ci riuscirà Ma chiamare tutto questo Indipendenza, forse è un po’ troppo.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

I casi di ictus aumentano, anche tra i giovani. Un esperimento per riconoscerlo

Cristina Gambini

Governo-Sindacati. Agenda di emergenze

Cristina Calzecchi Onesti

Prandini: Villaggio Coldiretti, 200 mila presenze per conoscere una agricoltura protagonista

Ettore Di Bartolomeo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.