mercoledì, 23 Ottobre, 2024
Esteri

Onu: 187 Paesi membri votano contro l’embargo Usa imposto a Cuba

Nelle scorse ore l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha votato con una valanga di voti contro l’embargo economico e commerciale che gli Stati Uniti impongono contro Cuba, blocco imposto per la prima volta nel 1960. Alla fine, 187 Stati membri delle Nazioni Unite hanno votato per la risoluzione che viene presentata ogni anno contro l’embargo ma questa volta ha avuto un record di voti affermativi, con solo gli USA e Israele a votare contro. L’Ucraina è stato l’unico Paese ad astenersi.
Il titolo completo della risoluzione è “Necessità di porre fine all’embargo economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba” (Qui il testo completo in inglese). L’Assemblea ha espresso preoccupazione per il fatto che, nonostante le sue risoluzioni risalenti al 1992 (Risoluzione 47/19), “l’embargo economico, commerciale e finanziario contro Cuba è ancora in vigore”, e ha espresso preoccupazione per “gli effetti negativi di tali misure sulla popolazione cubana”. persone e sui cittadini cubani che vivono in altri Paesi”.

Assemblea non vincolante

L’Assemblea ha ricordato le misure adottate dall’allora presidente americano Barack Obama nel 2015 e nel 2016 “per modificare diversi aspetti dell’applicazione dell’embargo, che contrastano con le misure applicate dal 2017 per rafforzarne l’attuazione”. Ovviamente la risoluzione dell”Assemblea Generale non sono “vincolanti” come quelle del Consiglio di Sicruezza, ma nell’approvare la risoluzione, UNGA78 ha ribadito la sua richiesta a tutti gli Stati di astenersi dal promulgare e applicare tali leggi e misure restrittive, in conformità con i loro obblighi ai sensi della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale. Prima della votazione, c’era stato l’intervento del ministro degli Esteri di Cuba Bruno Rodríguez Parrilla, che nel sostenere all’Assemblea l’importanza della risoluzione, ha detto che il blocco che dura da oltre 60 anni viola i diritti di tutti gli uomini e le donne cubane. Alle famiglie cubane infatti mancano beni di prima necessità, ci sono lunghe code, prezzi eccessivamente alti e il governo fa grandi sforzi per nutrire la sua gente. Rodríguez Parrilla ha detto che il blocco priva l’industria agricola cubana dei fondi per acquistare foraggio per animali, attrezzature industriali e altri beni necessari per la produzione alimentare.

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