domenica, 24 Novembre, 2024
Economia

L’Italia è leader nell’economia circolare, presentato il ‘Rapporto GreenItaly 2023’

A Roma presso la Sala Longhi di Unioncamere si è tenuta la presentazione del ‘Rapporto GreenItaly 2023’, promosso da Fondazione Symbola e Unioncamere in collaborazione con Novamont,Conai, Ecopneus e European Climate Foundation. Tale Rapporto, giunto alla sua quattordicesima edizione, ogni anno fa il punto sulla green economy in Italia.

510 mila eco-investimenti

Ricco di dati, analisi territoriali e storie della green economy italiana, il Rapporto racconta come la sostenibilità supporta le imprese nel rispondere alle crisi e migliorare la loro competitività. Tra i principali dati emersi nel GreenItaly spiccano gli “eco-investimenti”; dal 2018 al 2022 sono state infatti ben 510.830 le imprese che hanno effettuato investimenti sostenibili, pari al 35,1% del totale, ovvero più di 1 su 3 aziende. Sotto il profilo dell’occupazione, alla fine dello scorso anno le figure professionali legate alla green economy rappresentavano il 13,9% degli occupati totali, 3.222 mila unità. Nel 2022 i contratti attivati di queste figure sono stati pari a 1.816.120, il 35,1% dei contratti totali previsti nell’anno (circa 5,2 milioni), con un incremento di 215.660 unità rispetto alla precedente rilevazione. Tra le aree aziendali più interessate sul totale delle attivazioni troviamo le aree progettazione e sviluppo (incidenza 87%), logistica (81,7%) e marketing e comunicazione (79,2%). A livello territoriale, il Nord-Ovest si conferma l’area con il maggior numero di attivazioni green programmate, 598.250 unità, segnando un +13,5% rispetto all’anno precedente. Il tasso di crescita più significativo si registra al Centro, +15,9% (tra il 2021 ed il 2022) con 323.590 nuovi contratti green, mentre cresce meno della media nazionale il Mezzogiorno, +11,2%. A chiudere il quadro il Nord-Est che, sempre nel 2022, fa registrare un +14,1%. A livello regionale la Lombardia continua a contraddistinguersi come la regione più dinamica, con 421.170 nuovi contratti green jobs attesi nel 2022 (in crescita del 14,7% rispetto al 2021). Nelle prime quattro regioni per numero di attivazioni green jobs (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Lazio) è concentrato il 51,9% dei nuovi contratti. A livello provinciale, Milano segna anche il maggior numero di attivazioni green (186.360 contratti attesi, pari al 10,3% del totale). Nelle province di Milano, Roma, Napoli e Torino è concentrato circa un quarto (24,9%) del totale delle nuove attivazioni green attese nel 2022.

Economia circolare

Il Rapporto evidenzia che “l’Italia è leader nell’economia circolare con un avvio a riciclo sulla totalità dei rifiuti, urbani e speciali, del 83,4%: di gran lunga superiore a quello di tutte le grandi economie europee. Un tasso di riciclo superiore di oltre 30 punti alla media UE (52,6%) e ben superiore a tutti gli altri grandi Paesi europei, come Francia (64,4%), Germania (70%), Spagna (59,8%)”. Inoltre, l’Italia è anche uno dei pochi Paesi europei che dal 2010 al 2020, nonostante un tasso di riciclo già elevato, ha comunque migliorato le sue prestazioni (+10 punti percentuali, contro una media UE di 6 punti percentuali). Specialmente nel comparto cartario, nel biennio 2020-2021 si è verificato un inatteso consolidamento della capacità di riciclo industriale dell’Italia che ha visto in tutti i settori incrementare, anche in maniera importante, la quota di materie seconde impiegate.

Pnrr: 2,1 miliardi di fondi

Sempre riguardo al tema “economia circolare” il Rapporto GreenItaly segnala che, nel 2022, l’Italia ha approvato la “Strategia Nazionale per l’Economia Circolare”, che comprende interventi pensati per l’intera filiera, considerando sia il lato della produzione che quello del consumo dei beni, nonché l’implementazione di piani di monitoraggio per misurare le performance di imprese (soprattutto PMI), aree industriali e filiere produttive. La strategia fa parte del Pnrr, con uno stanziamento specifico di 2,1 miliardi di euro per migliorare la gestione dei rifiuti e l’economia circolare attraverso un pacchetto di investimenti e riforme.

Impegno collettivo

“L’Italia è campione europeo dell’economia circolare – ha detto il Viceministro all’Ambiente e Sicurezza Energetica, Vannia Gava, sottolineando – Con l’83,4% di rifiuti riciclati nel 2022, il nostro Paese si colloca ben 30 punti sopra la media Ue. Il dato, contenuto nel rapporto GreenItaly, è il risultato di un impegno collettivo che ci vede tutti protagonisti attraverso strategie legislative sinergiche e investimenti mirati, il sistema dei consorzi e le imprese, che hanno dimostrato di essere avanti e di aver fatto propri i principi dell’economia circolare nei loro processi produttivi. Un successo, economico e culturale, che difenderemo in tutte le sedi, a partire da quella europea”.

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