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Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni

Meloni: “Riforme senza guardare in faccia a nessuno”. Chi sono i suoi veri nemici?

lunedì, 23 Ottobre 2023
2 minuti di lettura

I veri nemici di Meloni non sono né i partiti dell’opposizione né i giornali che simpatizzano per la sinistra. Le forze di opposizione sono solo avversari politici che anche  quando usano toni accesi non giocano sporco. Fa parte delle regole della competizione democratica. Né Schlein né Conte  pensano davvero di essere in grado di far cadere Meloni con trucchi e trucchetti e neanche con l’aiuto di Landini. I partiti di opposizione sono divisi, Il Pd cerca di togliere voti al M5S e viceversa, ma i voti complessivi della sinistra non aumentano.  In questo scenario non è nelle opposizioni che si annidano le insidie per Meloni. Né Giorgia può farsi spaventare dai media vicini alla sinistra. Si sa che quando i giornali eccedono nelle simpatie per questo o quel partito fanno  un doppio errore: perdono lettori e fanno perdere voti ai loro amici politici.

Meloni deve averlo capito da un po’ di tempo in qua. E ora – a quanto pare – non ne può più e va al contrattacco. Fare l’elenco dei nemici del Governo è insieme semplice e complesso. Politicamente sono nemici di Meloni anche coloro che all’interno della sua maggioranza vorrebbero indebolirla, bloccarne l’aumento di consenso, dimostrare che il suo disegno di creare una solida forza conservatrice, popolare ma non populista è destinato a fallire.

Questi amici-nemici sono i più pericolosi non solo perché operano nell’ombra ma soprattutto perché hanno delle sponde esterne inconfessabili che ispirano le imboscate contro il Governo e, in particolare contro la sua leader. Guido Carli le definiva “arciconfraternite del potere”. Si tratta di una sorta di cupola di potentati che non gradisce l’autonomia della politica e  che  vorrebbe trasformare i governanti in marionette, una sorta di teatro dei pupi in cui sono i pupari nascosti a muovere i fili della scena. Che qualche giornale possa  essere tentato di prestarsi a questo gioco non è purtroppo escluso. Ma l’iniziativa non è né dei giornalisti né dei politici di opposizione. 

Queste arciconfraternite sono ciniche, spregiudicate. Pensano di poter avere il mondo sotto i loro piedi. Non hanno  alcuna considerazione per la democrazia e nessun rispetto per il voto espresso dai cittadini. Vogliono una politica suddita, manovrabile, accondiscendente

E’  quindi una buona notizia sentire un Governo che non vuole farsi condizionare da chicchessia e che intende tirare dritto “senza guardare in faccia a nessuno”. Ma non sarà facile. Meloni ne è consapevole e dice: “La cattiveria verso di noi, i metodi che si usano per tentare di indebolirci hanno raggiunto vette mai viste prima”. 

Non resta che reagire con coraggio tenendo duro su tutte quelle riforme che mirano a scardinare proprio le maglie del potere delle arciconfraternite. Non c’è più tempo da perdere. Anche perché alcune decisioni danno gli effetti percepibili nel medio periodo tempo mentre nel breve scatenano resistenze e nemici. Quindi poiché il Governo ha davanti 4 anni cominci subito a fare ciò che va fatto.

Giuseppe Mazzei

Filosofo, Ph.D. giornalista, lobbista, docente a contratto e saggista. Dal 1979 al 2004 alla Rai, vicedirettore Tg1 e Tg2, quirinalista e responsabile dei rapporti con le Authority. Per 9 anni Direttore dei Rapporti istituzionali di Allianz. Fondatore e Presidente onorario delle associazioni "Il Chiostro - trasparenza e professionalità delle lobby" e "Public Affairs Community of Europe" (PACE). Ha insegnato alla Sapienza, Tor Vergata, Iulm e Luiss di cui ha diretto la Scuola di giornalismo. Scrivi all'autore

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