Su una grande popolazione di donne il supporto dell’Intelligenza Artificiale può essere di aiuto per la migliore identificazione di tumori al seno. Aiuta a diminuire del 44,3 per cento il carico di lavoro per radiologi e oncologi e accorcia i tempi delle liste di attesa. Se si considera che, ogni anno, si eseguono milioni di test oncologici l’aiuto, e il risparmio per il sistema sanitario, non è da poco.
Gli studi e i risultati
Tre recenti studi, di grandi dimensioni, confermerebbero la buona prestazione dell’Intelligenza Artificiale applicata allo screening oncologico. Il Mammography Screening with Artificial Intelligence (MSAI), condotto in Svezia tra il 2021 e il 2022. Lo ScreenTrustCAD, coordinato dai radiologi ed oncologi del Karolinska Institutet di Stoccolma e il Personal Performance in Mammographic Screening, o PERFORMS dello UK’s National Health Service Breast Screening Program. Intanto è confermato che l’esame fatto in “doppia lettura” – da due diversi radiologi – aumenta la scoperta di tumori dal 6 al 15 per cento. Con l’AI (Artificial Intelligence) la prestazione cresce, ma non di tanto. Nel caso della MSAI i richiami sono stati del 2,2 per cento nel gruppo con Intelligenza Artificiale e del 2 per cento nel gruppo senza. I “falsi positivi”, ovvero anomalie interpretate erroneamente come tumori, sono state identici nei due gruppi; 1,5 per cento. Dato ritenuto di molto rilievo, invece, è che il carico di lavoro dei radiologi e degli oncologi si è quasi dimezzato: è diminuito del 44,3 per cento. Forze e tempo risparmiati che possono essere dedicati alla cura delle pazienti.
Diagnosi corrette
Tra i risultati dell’indagine del Karolinska Institutet di Stoccolma sembra che la soluzione migliore sia quella di affidare la lettura dei risultati a un radiologo assistito dall’Intelligenza Artificiale piuttosto che due radiologi. La decisione finale, comunque, viene sempre presa dall’umano e non dall’AI che è soltanto un supporto diagnostico. Conferme vengono anche dallo studio inglese; eseguito non su grandi numeri ma svolto su 120 donne sottoposte a mammografia. In questo caso sono state effettuate 552 letture da parte di medici: il 57% specializzati nell’interpretazione delle mammografie, in parte senologi e radiologi senza una competenza specifica. Poi è intervenuta la lettura dell’AI che ha condotto la stessa lettura. Si sono ottenuti gli stessi risultati. I medici hanno diagnosticato correttamente il 90 per cento dei casi, l’AI il 91 per cento. Per entrambi i tumori erano 70.
AI va bene su grandi numeri
Tutte e tre le ricerche considerano l’Intelligenza Artificiale un supporto affidabile per lo screening mammografico, ma è indispensabile che i programmi informatici sottostanti e i dati utilizzati siano il risultato di precedenti istruzioni immesse da “grandi quantità di dati reali” e sperimentazioni su “popolazioni di grandi dimensioni.” Per funzionare l’Intelligenza Artificiale deve poter essere plasmata e istruita e quindi adeguatamente convalidata. Il vero vantaggio, per ora, sembra il risparmio di tempo di impiego dei medici che potrebbero occuparlo in interventi dove la loro presenza è imprescindibile.