“Le Pmi sono escluse da svariati obblighi legislativi in materia di sostenibilità, ma sarebbe errato concludere che questo tema le riguardi solo da lontano. Vari fattori stanno creando una forte spinta per una maggiore sostenibilità dell’economia, tra cui i cambiamenti nelle abitudini di consumo e la legislazione, che in Europa sta facendo da apripista su questo fronte. Il processo di transizione appare ineluttabile, coinvolge tutte le imprese”. Così Paolo Angelini, vicedirettore generale della Banca d’Italia, intervenuto a un evento organizzato da Confindustria. “Per quelle di qualunque dimensione la cui attività ha significativi impatti sull’ambiente e sui diritti umani, l’informazione e la rendicontazione di sostenibilità sono uno strumento importante per misurare i rischi e per cogliere le opportunità derivanti dalla transizione”, ha aggiunto.
Sostenibilità delle Pmi
Per il vicedirettore generale di Bankitalia “le grandi imprese soggette alla regolamentazione di sostenibilità tenderanno a esercitare pressione sulle Pmi che fanno parte della propria catena del valore affinché migliorino la loro performance di sostenibilità e forniscano dati affidabili. Infine, sotto la spinta della legislazione, della vigilanza, delle regole contabili, gli intermediari finanziari si stanno attrezzando per integrare le informazioni di sostenibilità nelle loro politiche creditizie e di gestione dei portafogli, e a questo fine hanno bisogno di conoscere la situazione attuale e prospettica delle imprese che sono loro controparti. Quelle disponibili a fornire informazioni affidabili tenderanno a essere percepite come più sostenibili, con possibili riflessi positivi sull’accesso ai finanziamenti esterni. Di fronte all’enormità dei rischi ambientali e climatici e dalle sfide nell’integrare i fattori di sostenibilità, le imprese non finanziarie e intermediari devono intensificare la collaborazione reciproca. Quello dell’informazione di sostenibilità è sicuramente un punto di partenza fondamentale”, ha concluso Angelini.