L’Unione Europea ha vietato ai russi di entrare nell’UE con smartphone e automobili personali. La Commissione Europea ha confermato che è vietato entrare nei Paesi dell’Unione Europea con le auto immatricolate in Russia. Sono a rischio anche gli effetti personali dei russi che attraversano il confine, come smartphone, gioielli e laptop.
La Commissione europea ha confermato l’interpretazione della legislazione sulle sanzioni nei confronti della Russia, secondo la quale l’ingresso nei Paesi dell’UE di autovetture immatricolate in Russia è considerata una importazione vietata.
“Non importa se il veicolo viene utilizzato per scopi privati o commerciali, purché rientri nei codici doganali elencati nell’allegato XXI (compreso il codice 8703) e provenga o sia esportato dalla Russia”, si legge nei nuovi chiarimenti della Commissione europea. Il codice doganale 8703 riguarda le autovetture e gli altri veicoli destinati al trasporto di meno di dieci persone. È molto probabile che le auto con targa russa e immatricolate in Russia siano “esportate” dalla Russia, aggiunge la Commissione europea.
L’estate scorsa, alcuni russi che si sono recati in Germania con le proprie auto hanno subito il fermo delle stesse da parte della dogana. All’inizio di luglio, la dogana della Repubblica Federale Tedesca ha confermato che l’importazione di autovetture dalla Russia è vietata ai sensi dell’art. 3i del Regolamento 833/2014, che definisce l’embargo contro la Russia, e che qualsiasi movimento di merci, anche per scopi personali e non commerciali, rientra in questo.
Questa interpretazione ha sollevato interrogativi tra gli avvocati russi, poiché l’art. 3i vieta l’importazione o il trasferimento nei Paesi dell’UE dei beni elencati nell’allegato XXI, che “producono reddito essenziale per la Russia” (vale a dire, si potrebbe intendere la vendita di beni). La posizione del regolatore paneuropeo – a loro dire – non era chiara.
Il 4 settembre l’ambasciata russa in Germania ha riferito sui singoli casi in corso di sequestro da parte dei doganieri tedeschi di automobili russe immatricolate in Russia e temporaneamente importate per scopi personali o di transito. “Non vengono prese in considerazione le argomentazioni secondo cui in questo caso non si tratta dell’importazione di beni destinati alla vendita, ma di beni privati utilizzati per scopi personali e temporaneamente importati nel territorio della Repubblica federale di Germania per motivi legali”, ha scritto in un comunicato l’ambasciata russa a Berlino.
In effetti, la Commissione europea è stata assolutamente chiara su questo aspetto e le sue disposizioni non lasciano spazio ad alcun dubbio interpretativo. Non importa il periodo durante il quale viene importata un’auto con targa russa e la procedura doganale utilizzata a tal fine (ad esempio l’immissione in libera pratica o l’importazione temporanea).
Quindi non solo autovettura, sono a rischio anche i cellulari, i computer portatili, i prodotti cosmetici. Alla domanda: “I cittadini russi possono portare temporaneamente con sé gli effetti personali e i mezzi di trasporto elencati nell’Appendice XXI dell’Art. 3i, verso l’Unione Europea, ad esempio per fini turistici?” La Commissione europea ha risposto: “No”.
“L’articolo 3i vieta l’acquisizione, l’importazione o il trasferimento, direttamente o indirettamente, dei beni elencati nell’allegato XXI, se originari della Russia o esportati dalla Russia. Ciò include le auto che rientrano nel codice doganale 8703”, ha affermato l’autorità di regolamentazione.
Il rappresentante della Commissione europea ha ribadito che l’importazione dei beni elencati nell’allegato XXI nei Paesi dell’UE è vietata se sono di origine russa o se sono esportati dalla Russia. Allo stesso tempo, ha chiarito che ogni Paese dell’UE decide come applicare le sanzioni, cioè la spiegazione della Commissione europea non è giuridicamente vincolante.
Alla luce di questo chiarimento della Commissione Europea, le autorità doganali dei Paesi dell’UE potrebbero non ammettere anche gli effetti personali dei russi (compresi quelli dei turisti) come cosmetici (codice TN 3304), valigie (4202), computer portatili (8471), telefoni cellulari (8517), che figurano nell’appendice XXI dell’art. 3i.
Oltre a questi articoli, l’Appendice XXI elenca, tra le altre cose: prodotti in pelle e pelliccia, pietre semipreziose e preziose, rimorchi e semirimorchi per il trasporto merci, yacht, macchine fotografiche.
Ulteriori spiegazioni della Commissione europea sono contenute nella sezione delle domande frequenti sulle sanzioni contro la Russia. In generale, la Commissione europea rileva che questa sezione è stata sviluppata dai suoi servizi “per fornire orientamenti alle autorità nazionali, agli operatori [economici] e ai cittadini dell’UE sull’attuazione e l’interpretazione” delle pertinenti leggi sulle sanzioni in relazione alla Russia.
Resta da sperare che anche in Italia, senza ulteriori indugi, trovino piena applicare queste disposizioni, alla luce dei chiarimenti forniti dalla Commissione europea in materia di sanzioni.
4 commenti
Ma sono complettamente impazziti????? Cosa c’entrano i laptop e i telefoni? Sono i ladri peggio dei communisti e nient’altro!!!!!!!!!
In Italia non troverà mai applicazione, è anticostituzionale. Mi fa paura la parte finale dell articoli che dice: “Resta da sperare che anche in Italia, senza ulteriori indugi, trovino piena applicare“
Mi fa pena chi ha scritto l’articolo
Penoso articolo che alza il livello di razzismo nei confronti di singoli cittadini che non c’entrano nulla. La grande democrazia europea, complimenti.
MA NEI COMMENTI non vi vergognate??? L’europa fa le sue leggi e la Russia non deve intromettersi negli affari dell’europa!! FANNO BENE A NON FAR ENTRARE I RUSSI è finita la pacchia, basta farci minacciare e aiuatarli pure a venire in europa. i Russi non sono nell’unione europea.