Cala il consenso per Joe Biden. In suo aiuto si stanno muovendo le élite democratiche nel tentativo di suscitare l’entusiasmo degli elettori nei confronti del Presidente in carica. Tuttavia, sono consapevoli che gli elettori difficilmente potranno essere ‘sedotti’. “Abbiamo un elefante nella stanza – ha dichiarato la settimana scorsa Minyon Moore, Presidente della convention democratica del 2024. – La gente mostra dubbi sull’età avanzata del Presidente. Ma io provengo da una famiglia dove l’età è saggezza, conoscenza, partecipazione, esperienza. Preferirei avere Joe Biden alla Casa Bianca, in questo momento, piuttosto che qualsiasi altra persona”. Una peculiarità delle scelte presidenziali per il 2024 è il divario emerso tra l’establishment del partito e gli elettori di base. Tra i democratici, più della metà non vuole la candidatura di Biden.
Unico candidato
Tuttavia, l’attuale inquilino della Casa Bianca non ha intenzione di ritirarsi. In effetti, i leader democratici hanno architettato le cose in modo che sia sulla buona strada verso la nomina alla convention del partito del prossimo anno a Chicago. Ammettono, comunque, che gli elettori nutrono dubbi sul fatto che l’ottantenne Biden sia all’altezza del compito e sulle migliori possibilità del partito di mantenere la Casa Bianca. “Quello che dico alla gente è: Sarà lui il candidato, e basta – ha chiarito un raccoglitore di fondi democratico -. L’idea che qualcun altro venga fuori è un sogno irrealizzabile”. La base democratica potrebbe reagire con un “ni” collettivo. I leader del partito sono riluttanti nel caso a delle primarie. La storia suggerisce che sarebbe un errore. L’ultimo Presidente democratico ad affrontare una seria sfida alle primarie è stato Jimmy Carter, che sconfisse il collega democratico Ted Kennedy e poi perse le elezioni generali contro Ronald Reagan nel 1980.