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Incombe sull’Italia un futuro grigio

La politica affronti con urgenza i problemi che emergono dal rapporto Istat
sabato, 8 Luglio 2023
1 minuto di lettura

È un quadro tutt’altro che entusiasmante del nostro Paese. Se si eccettuano i dati positivi sulla longevità della popolazione e delle crescita, che negli ultimi due anni è stata moto soddisfacente, il resto è un insieme di toni grigi a volte molto preoccupanti.

La denatalità è uno dei problemi più seri perché segna una tendenza ormai cronica all’invecchiamento della popolazione Se si intervenisse con una serie politica demografica adesso -ma ancora non se ne vedono le tracce- i risultati verrebbero tra una decina d’anni.

Altro segnale negativo è la condizione giovanile. L’Italia investe poco o nulla sui giovani il cui disagio aumenta insieme al blocco dell’ascensore sociale un tempo costituito dall’istruzione. Il 10% se ne va all’estero accentuando l’impoverimento complessivo del Paese che spende per formare le energie del futuro e poi se le lascia scappare di mano regalandole ad altri Paesi.

Il terzo dato inaccettabile è il gap tra la retribuzione media annua lorda in Italia e quella europea. Nel 2021 questa retribuzione era pari a 27 mila euro, circa 3700 euro in meno della media europea, in percentuale il 12% in meno, in pratica 8 mila euro i meno della Germania.

Il motivo è duplice: la scarsa competitività del sistema Italia e quindi una produttività bassa, e la vergognosa tendenza a sfruttare il lavoro dei giovani che prima di percepire una retribuzione dignitosa devono superare abbondantemente i 30 anni.

Tutto questo è inaccettabile.

L’Italia rischia di essere un Paese che galleggia verso un futuro triste che peserà sulle nuove generazioni.

Sarebbe auspicabile che tutti i partiti, invece del solito chiacchiericcio, studiassero attentamente i dati dell’Istat e proponessero soluzioni concrete e praticabili ai numerosi problemi che da tempo dovevano essere affrontati.

Giuseppe Mazzei

Filosofo, Ph.D. giornalista, lobbista, docente a contratto e saggista. Dal 1979 al 2004 alla Rai, vicedirettore Tg1 e Tg2, quirinalista e responsabile dei rapporti con le Authority. Per 9 anni Direttore dei Rapporti istituzionali di Allianz. Fondatore e Presidente onorario delle associazioni "Il Chiostro - trasparenza e professionalità delle lobby" e "Public Affairs Community of Europe" (PACE). Ha insegnato alla Sapienza, Tor Vergata, Iulm e Luiss di cui ha diretto la Scuola di giornalismo. Scrivi all'autore

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